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mercoledì 6 novembre 2013

I rischi che spesso corrono coloro che organizzano o partecipano a sedute spiritiche (in sintesi, senza scendere nei dettagli)

Verrebbe da chiedersi perché vi sia, da parte di molti e anche di molte persone "spiritualmente recettive o sensitive" un'avversione nei confronti della pratica delle sedute spiritiche o in generale delle pratiche medianiche.

Infatti, sarebbe logico pensare che, posto che le intenzioni del medium o di coloro che prendono parte alla seduta spiritica sono "buone" (oneste, per esempio poter sperimentare cosa succede, oppure cercare un contatto con un'entità per finalità buone o per raccolta di informazioni o finalità gnostiche, cioè con lo scopo di acquisire conoscenza su qualcosa o su qualcuno, interrogando l'entità che eventualmente si rende manifesta, o con lo scopo di aiutare qualcuno che ha perso una persona che amava) non dovrebbero esserci problemi di tipo etico/morale.

Il ragionamento ha la sua logica, difatti le implicazioni non sono di tipo morale, non è questione di giudicare le persone o i loro intenti.

Il motivo che giustifica tanta avversione - e fondata - nei confronti delle sedute spiritiche o più in generale delle pratiche e delle tecniche atte ad evocare o invocare entità riguardano il rischio connesso al contatto con le entità stesse.

Quindi il "problema", se tale vogliamo chiamarlo, non riguarda le persone umane coinvolte,  bensì le entità e in modo particolare le tipologie di entità che potrebbero "approfittare" del canale aperto con esse per nuocere agli esseri umani che le hanno ingenuamente "chiamate", che hanno aperto "un canale", una "via d'ingresso" e con quanti si sono lasciati coinvolgere pur senza essere gli autori delle invocazioni.

Il mondo "degli spiriti" è riccamente popolato, nel senso che esistono entità di vario tipo, c'è un'enorme varietà di intelligenze spirituale in questa ed in altre dimensioni, come pure variegati sono i loro intenti nei confronti degli esseri umani.

Dagli albori delle civiltà gli uomini operano distinzioni tra gli spiriti, la più banale ma anche fondamentale li suddivide in due categorie: buoni e cattivi. Potrebbe apparire un cliché, qualcosa come "guardie e ladri", "indiani e cowboys", ma non è così. Distinguere gli spiriti in "buoni e cattivi" non consiste nell'attribuire un giudizio bensì nel valutare piuttosto come tali entità si relazionano nei confronti degli esseri umani.

Quindi si distinguono entità benintenzionate, benevole, oppure malintenzionate, malevole, relativamente agli esseri umani o a certe categorie di esseri umani, il che non ha niente a che vedere con il dare, ancora una volta, un giudizio morale, né alle persone, né alle entità, quanto piuttosto di prendere in considerazione una serie di comportamenti e le loro conseguenze.

Quando due o più persone (forse anche una soltanto vi può riuscire) decidono di invocare, di chiamare, un'entità mediante una "seduta", se realmente veicolano tale intento, esse "lanciano un segnale energetico" e le entità presenti nel raggio di... (dipende dalla potenza del segnale) lo possono individuare, percepire e possono eventualmente decidere di rispondere al segnale.

Dato che anche il nostro mondo materiale e fisico, la nostra dimensione "densa" è popolata anche di enti spirituali oltre che materici, sarebbe assurdo ed ingenuo da parte nostra illuderci o sperare di che le creature spirituali più vicini a noi ed in grado di sentire il segnale siano entità benevole.

Anzi, il più delle volte, sono entità malevole, oppure "pesanti", oppure interessate ad approfittare della disponibilità umana ad avere ogni interesse di captare un simile segnale e darvi risposta. Entità elevate non hanno infatti bisogno di manifestarsi se non per ben altre ragioni, e non certo per soddisfare umane curiosità, per quanto legittime ci possano apparire.

Perché dunque "è pericoloso" organizzare sedute spiritiche o anche solo prendervi parte per gioco o per curiosità? Forse per una qualche idea moralista o bigotta o proibizionista? No, nient'affatto. Le sedute spiritiche sono pratiche pericolose perché vi è un ampio margine di rischio di entrare in contatto più o meno diretto, più o meno palese con entità pesanti, subdole, malevole, oppure con "parassiti energetici" presenti nell'ambiente o nei pressi o anche veicolati dalle persone umane presenti, consapevoli o meno che ne siano.

Non è dunque una questione di tipo etico, bensì un serio rischio energetico, il quale, se si concretizza, può avere le conseguenze più svariate: disturbi di intensità variabile inerenti la sfera dell'umore, i sentimenti (frequenti i casi di ansia, panico, angoscia, paranoia, paura, insonnia, incubi, turbamento di vario genere) conseguenti a contatti con entità invocato nel corso di sedute spiritiche. L'attività lavorativa o di studio o le relazioni umane potrebbero ugualmente risentire dell'influenza di una o più entità ingenuamente invocate ma subdolamente arrivate. Altre conseguenze possono riguardare intereferenze spiritiche o animiche, vessazioni e anche possessioni diaboliche, a seconda del tipo di spiriti coinvolti.

Non è inoltre detto che gli esseri umani coinvolti ricevano la "soddisfazione" paranormale, in altre parole non è detto che le entità decidano di "dare loro un segno" di presenza.
Entità malevole sono notoriamente poco propense a manifestarsi e più inclini al nascondimento, pertanto non è detto che "elargiscano segni di presenza" nel corso della seduta spiritica, anzi cercheranno piuttosto di insinuarsi subdolamente, arrivando in certi casi a seguire le persone anche dopo che la seduta è stata conclusa e sciolta, a "legarsi" alle persone per approfittare di loro (anche come "vampiri energetici") nel periodo seguente la seduta (ore, giorni, settimane, mesi o anche anni).

Sarebbe dunque ingenuo terminare una seduta spiritica con l'idea che "tanto non è successo un bel nulla". E cosa ne sapete?! Siete veramente sicuri che non sia arrivato nessuno, siete davvero sicuri che la vostra sensibilità riesca ad accorgersi in pieno di quanto è accaduto, o non è forse più logico e prudente supporre che qualcosa può anche essere successo, solo che voi non siete sufficientemente sensibili e recettivi per rendervene conto?

D'altra parte non esiste alcun obbligo per uno spirito di "fare tremolare il vostro stupido tavolino" o "muovere il vostro puntatore" per dirvi che non vede l'ora di approfittare della vostra ingenuità ed incapacità di auto-protezione energetica e di discernimento. Non è nemmeno tenuto, neanche "se lo pregate" a dialogare con voi, e quand'anche lo facesse, non ha fatto alcun giuramento di dirvi la verità. Potrebbe mentirvi su tutta la linea, o potrebbe ingannarvi con parole e frasi apparentemente belle, sagge, piene di conoscenza metafisica ed intelligenza (come se uno spirito demonio non ne avesse!).

Quello che invece dovrebbe preoccuparvi non sono le affermazioni delle entità, bensì soprattutto le loro intenzioni di fondo. Se sono malevole, subdole, ingannevoli, o atte a prendervi energia, a rimetterci sarete voi e quelli che sono lì con voi, indipendentemente dal fatto che vi abbiano elargito chissà quale informazione per voi importante.

Un altri rischio connesso al contatto, in quest'ultimo caso, verbale, dialogico ed intellettuale con entità è lo sviamento del pensiero. Ci sono entità "apparentemente elevate" (ma vi stanno fregando) che sotto un bel travestimento di sapienza, saggezza, amorevolezza e guida vi raccontano cose eccelse, ma poi infilano in mezzo vere e proprie... "eresie" con l'intento di traviare il vostro pensiero, di allontanarvi dal Vero effettuale, sia quello della Terra ma ancor più quello delle altre dimensioni e di quanto le riguarda (il percorso dell'Anima, il passaggio interdimensionale, la morte, le dimensioni spirituali e le loro regole, la figura di Cristo, la funzione degli angeli, la reincarnazione di qualcuno o anche la vostra presunta, ecc.).

Un modo per "mettere alla prova gli spiriti" e vedere come sono orientati nei confronti del genere umano, è quello di chiedere loro di proclamare la signorìa di Gesù Cristo, di lodare felicemente Dio, di pronunciare lietamente il nome della Madre di Cristo. Queste non sono superstizioni cristiane: ogni spirito riconosce l'auctoritas di Cristo (sono gli esseri umani che, ignorando il bene, a volte la vorrebbero negare, a loro detrimento) i nogni ambito, indipendentemente dalle "credenze religiose varie ed eventuali" degli esseri umani, indipendentemente dalla negazione e dallo scetticismo degli esseri umani.

Anzitutto, un'entità che afferma di conoscere con certezza gli eventi futuri sta certamente mentendo: per quanto intuitive possano essere su molte cose, la conoscenza dei fatti futuri è divina, non creaturale, pertanto neppure il più puro dei serafini potrebbe dire di conoscere gli eventi futuri: è cosa solo divina.

Tuttavia gli spiriti possono entrare in possesso di informazioni riguardanti la vostra vita presente, il vostro passato, la vita di persone a voi care o che conoscete, possono intuire cose tali da lasciare sbalordita la nostra (povera) intelligenza umana, in quanto le nostre capacità cognitive e percettive come pure le nostre facoltà di indagare e comprendere il Reale sono generalmente, salvo eccezioni, più limitate delle loro, dato che la nostra natura è animale oltre che spirituale, mentre loro sono puri spiriti, non soggetti ai limiti della materia densa e di un corpo mortale come il nostro, il quale è comunque votato prima o poi a invecchiamento, decadimento generale delle sue capacità, degenerazione organica, talora malattia, sicuramente infine cessazione delle attività vitali.

Non esiste una giustificazione valida alle sedute spiritiche.

Coloro i quali, tra gli umani, affermano di poter "avere il controllo" della situazione e il discernimento delle entità, si illudono o rientrano nella categoria di chi presume. E questa si chiama "superbia intellettuale", e accomuna molti e anche illustri: scienziati, professori, studiosi e persone con un livello culturale medio oppure alto potrebbero essere attratti da forme di medianità e di "spiritismo scientifico-sperimentale", in nome della conoscenza, dell'esperimento, ma anche della speranza di gettare uno sguardo (egoico però!) oltre il velo terreno, e fare esperienza di qualcosa che è preternaturale e quindi più sottile, misterioso e potente di quello che riguarda le scienze naturali.

Più comprensibile, "umanamente", è il caso di persone che, non riuscendo a risolvere un lutto a livello psichico (cioè non riescono ad elaborare la perdita di una persona cara) si rivolgono a medium e spiritisti nella speranza di poter avere un contatto, un segno, una parola dal caro defunto. Chiaramente queste persone non sono superbe, né sono in cerca di conoscenze esoteriche o occulte in senso egoista. Si tratta di persone che soffrono, ma non troveranno sollievo dalle pratiche spiritiche, perché nessuna entità malevola o pesante potrebbe mai recar loro autentico conforto. Vi è inoltre la meschina possibilità di un inganno, quindi di ulteriore sofferenza per persone già provate.

La seduta spiritica pertanto non trova giustificazione neppure nella ricerca di un contatto "per amore" con un defunto.

Questo non significa che allora "c'è un muro" tra i viventi (con il corpo fisico) e i defunti (puri spiriti, anime). E' possibile una sintonizzazione, è possibile ricevere segni, è possibile che qualcosa si manifesti anche tramite i sogni come pure è possibile un contatto diretto (visualizzare un defunto, esperienza più volte descritta in questo blog), ma ciò non avviene mai mediante la seduta spiritica, bensì solo in modo spontaneo e si tratta di una grazia, di un dono di Dio o di una permissione divina accordata ad alcune Anime (il permesso, dato da Dio, di potersi rendere manifeste) e quindi ad alcuni viventi (di poterle percepire) e lo scopo è sempre buono (pregare per le Anime, rafforzare la fede, consolare etc).

Maria Simma riceveva "visite da parte delle Anime purganti" e come lei altri mistici e santi/e, ma ciò avveniva in maniera spontanea e per divina permissione volontà e non certo mediante pratiche spiritiche o medianiche.

Ci sono persone recettive, spiritualmente sensibili, come fosser "persone antenna" che riescono a percepire presenze di entità spirituali di vario tipo negli ambienti o anche eventualmente nei corpi, e tali persone sensibili possono pertanto accorgersi anche della presenza di defunti o altri spiriti: anche in questo caso, ciò dovrebbe avvenire spontaneamente oppure mediante una sintonizzazione esperta, ma mai mediante una seduta spiritica o pratiche di invocazione di spiriti.

In altre parole: se un'entità arriva "per conto suo" senza che noi l'avessimo invocata o chiamata, il fatto può essere spontaneo o provocato da altri a nostra insaputa, ma noi non ne siamo responsabili e non ci resta che gestire la situazione a seconda del tipo di entità che incontriamo. Se noi siamo persone recettive e riusciamo a captare la presenza di entità in un luogo o presso una persona, anche questo è un fatto spontaneo ed è la conseguenza dell'ampiezza delle nostre capacità percettive.

Se invece siamo noi che desideriamo palesemente un contatto spirtico e ce lo andiamo a procurare intenzionalmente mediante seduta spiritica, invocazione fatta malamente ed in modo inesperto, o altra tecnica medianica, allora siamo responsabili del rischio enorme che corriamo (di entrare in contatto con entità subdole, malevole o pesanti) e delle sue eventuali conseguenze che ho già elencato.

Anche cercare di invocare gli angeli o l'angelo custode non è cosa del tutto priva del rischio che sia un'altra entità a manifestarsi, cercando di ingannarci. Per questo è necessaria esperienza, protezione e discernimento degli spiriti. Quest'ultimo "senso spirituale" viene quando si ha un buon livello energetico, una vita "limpida", pulita da tutti i punti di vista, e una buona "relazione con le dimensioni elevate e i loro abitanti" costruita con la preghiera e la relazione con Dio e con "le cose sacre", di Dio.

Quindi "come si fa" a costruire una relazione buona con l'angelo custode, o a portare aiuto ad un defunto e poterne accogliere eventuali segnali? Con la preghiera e la vita "in grazia" (pulita, onesta, anche dal punto di vista umano ed etico). La preghiera è una vera e propria risorsa che ci apre un varco tra i mondi, e non è mero devozionismo come purtroppo ritengono i bigotti da un lato, o gli ostinati materialisti dall'altro. Non è neppure questione di autosuggestione, come vorrebbe una certa parte della scienza.

Vale la pena di vivere nella verità ed evitare ogni trappola: ben venga il desiderio di spiritualità e di relazione (non contattismo, ma relazione onesta) con Dio, con gli Angeli, con le Anime... ma il fine non giustifica i mezzi scelti: pregate, sviluppate la sensitività spirituale ma non partecipate a sedute spiritiche ed invocazioni medianiche oppure sappiate che le conseguenze di queste tecniche, specie se fatte da chi non sa proteggere né se stesso, ne altri, potrebbero esserci anche dopo diverso tempo, subdole all'inizio, persino nascoste, ma poi alla lunga certe cose "si pagano care"...















giovedì 31 ottobre 2013

Esperienza di percezione della presenza di un defunto, Anima.

Esperienza di "Francesca"...

"La sera dello scorso martedì (29 ottobre 2013, NdA) ero rincasata un po' tardi perché mi ero trattenuta a parlare con un mio amico nella sua automobile, parcheggiata sotto casa mia, dopo essere tornati da una serata trascorsa con altri amici e amiche.

Entrata in nella mia camera, la sola cosa che avevo in mente di fare era spogliarmi, infilarmi il pigiama e andarmene a dormire.
Mentre mi levavo gli stivali, i calzini e la felpa che indossavo udii il gatto di casa miagolare in modo un po' insolito. Miagolava con un tono alto, come se chiamasse, e non lo fa con me, lo fa con gli sconosciuti. E' un gatto che vocalizza molto. Ancora mezza vestita andai in salotto a vedere cosa aveva il micio da miagolare in quel modo. Stava guardando fissamente qualcosa, guardava verso un punto davanti a sé, un po' più in alto, e ogni tanto emetteva quel miagolio di richiamo. Sentendomi arrivare, si girò per un attimo, ma poi riprese a cercare con lo sguardo qualcosa che io non vedevo, che lui evidentemente riusciva a scorgere.

- Che c'è, micione? Hai fame? -.  Stavo per andare ad aprire il cassetto nella dispensa dove teniamo le crocchettine del gatto, quando il mio piccolo felino dal bel pelo grigio e bianco spiccò un balzo verso quel "qualcosa" che fissava intensamente con lo sguardo e chiamava e poi si mise a correre vero la mia camera, saltando sopra la cassettiera e accoccolandosi lì, come spesso fanno i gatti quando si mettono in attesa.

Lo seguii e notai che continuava a fissare qualcosa che pareva trovarsi, seguendo lo sguardo del micio, a qualche decina di centimetri dal soffitto, poco più in basso del lampadario il quale emette una luce non troppo intensa, perché l'ho regolata così, pertanto la si può guardare senza averne fastidio agli occhi. E così vidi anche io qualcosa, finalmente. Era una sagoma grigiastra, come se fosse fatta di una specie di fumo compatto, coloro grigio chiaro. Più che una nuvoletta di fumo, pareva qualcosa di più denso, soprattutto non si disperdeva nell'aria come farebbe il fumo, nel senso che manteneva un qualche tipo di "massa" sebbene la sua sagoma fosse a malapena abbozzata. Quando lo guardai parve sentirsi osservato, nel senso che pochi secondo dopo che lo stavo guardando iniziò a muoversi abbastanza lentamente e notai che aveva una forma antropomorfa, grigiastra, ma antropomorfa. Pareva persino consapevole del fatto che potevo vederlo e che lo stavo osservando.

La sagoma grigia fluttuò verso il gatto che se ne stava ancora accoccolato sopra la cassettiera.
Vidi il micio interessarsene, era curioso e non ne aveva paura. Io invece sì, che avevo paura, non volevo che quella...cosa, anzi, quella entità, chiunque essa fosse, si avvicinasse al gatto, si avvicinasse a me, non volevo che entrasse in camera mia ma lo aveva appena fatto senza farsi apparentemente alcuno scrupolo. Notai che il gatto provava curiosità e senso di piacere alla vicinanza di quell'entità, la quale, a dire il vero, non pareva ostile e anzi sembrava provare simpatia per il micio. Ma era troppo per me: muovendomi più rapidamente possibile per come me lo permette il mio corpo fisico, raggiunsi la cassettiera, afferrai il gatto, lo presi tra le braccia e, nonostante un paio di miagolii di protesta, lo portai velocemente nel corridoio di ingresso, lasciandolo lì e chiudendo alle mie spalle la porta della camera.

"Quell'entità grigiastra sarà uno spirito demonio" pensavo "e non ci si può fidare del suo atteggiamento apparentemente non ostile, perciò ora provvedo al caso...".

Non è la prima volta, devo dire, che visualizzo entità di un qualche tipo - saltuari visitatori a volte serali, a volte notturni, a volte anche in piena luce del giorno, dipende dal tipo di entità e da altre cose ancora... e tendo a cercare di allontanarli, tutti, sempre. A volte non distinguo bene, alcuni li visualizzo nitidamente, nei dettagli, come fossero persone in carne ed ossa sebbeme spesso molto diverse da un essere umano. Altre volte tutto ciò che mi arriva di esse è una sagoma vaga, o persino la sola percezione di una presenza, per quanto forte possa essere tale percezione.

Così presi una piccola bottiglietta, tipo una boccettina, che contiene dell'acqua benedetta e iniziai a spargerne poche gocce in camera mia e in salotto recitando a voce bassa una breve preghiera di liberazione. Fatto questo, sperando bastasse, espressi la mia preghiera personale, il mio personale intento a parole mie e dissi, a voce più alta: - Non gradisco questo genere di visite, specie a quest'ora che è quasi notte, e senza che tu mi abbia detto chi sei e che cosa vuoi... -. Ero piuttosto inquieta.

Ad un certo punto lo vidi di nuovo, era andato in salotto e per un istante mi sembrò che mi stesse guardando e che avesse fatto un cenno, come per dire "sì". Poi se ne andò, si avvicinò alla finestra e, benché essa fosse chiusa, parve come "sciogliersi attraverso di essa" (è difficile da descrivere ma è così, come se queste entità potessero oltrepassare alcune barriere, non so bene quali, ma passò in tale modo attraverso i vetri della finestra e uscì).

Attesi un paio di minuti in salotto finché in cuor mio mi sentii tranquilla, come per intuizione che non sarebbe tornato. Allora andai a recuperare il gatto che, già disinteressato alla faccenda, gironzolava per il corridoio per i fatti suoi. Ai gatti questo genere di cose non interessa e infatti, quando lo riportai in camera mia, neppure cercò l'entità nel punto del soffitto dove l'avevamo visualizzata. Ai gatti interessa qualcosa solo finché lo vedono muoversi innanzi a loro, e se ne incuriosiscono per poco tempo, poi il loro pensiero torna alle crocchettine, ai giochi, alla cuccetta calda e alle carezze.

Mi misi seduta sul letto, tenendo il micio sulle ginocchia, accarezzandolo e nel frattempo pensavo all'accaduto. Non era durato molto, ma non potevo ignorarle e fingere indifferenza, raccontando a me stessa che era tutta immaginazione e liquidando così l'avvenimento. Come se fosse l'unico! Mi è già successo di avere questo genere di percezioni, con una gamma piuttosto ampia di varianti riguardanti l'intensità e la lucidità della percezione, la visualizzazione di una o più entità, il loro tipo, i dettagli, la durata dell'esperienza.

Ad un certo punto, mentre ancora carezzavo il felino, gesto che trovo personalmente rilassante, quasi ansiolitico, avvertii una presenza famigliare accanto a me, uno spirito che conosco, la mia guida, il mio angelo custode, che era arrivato penso proprio allo scopo di darmi delucidazioni su quanto era appena capitato.

- Mi è concesso saperlo? - chiesi. Subito mi arrivò un'ispirazione netta e precisa in risposta, concettuale più che verbale, ma potrei trasporla in queste parole: - Sì e non devi avere timore: si è trattato dello spirito di un defunto, una povera Anima incondizioni di tormento, ma non un demonio -.

La presenza angelica e l'ispirazione ricevuta mi infusero rassicurazione e forza spirituale.

- Ah, beh, meno male... - dissi - allora senz'altro pregherò per questa povera Anima ... anche se poteva manifestarsi in modo un po' meno... inquietante... ma pregherò... -.

Dopo che ebbi risposto affermando la mia decisione, il mio angelo mi lasciò e io rimasi sola e tranquilla, ascoltando il lieve rumore del vento nella notte ormai iniziata e quello sommesso e vibrante delle fusa del gatto ancora sulle mie ginocchia.

Pochi minuti dopo, ormai completamente rassicurata, mi prese il sonno, perciò lasciai andare il gatto, infilai il pigiama (infatti ero praticamente ancora vestita perché l'arrivo di quell'Anima aveva interrotto le mie ordinarie abitudini serali) e mi coricai. Non me la sentivo di mettermi a pregare subito e rimandai, addormentandomi penso in poco tempo.

Non pregai, a dire il vero, neppure il giorno dopo perché il lavoro non me ne lasciò il tempo o più che altro l'energia e la voglia. Certe cose me le dovrei praticamente imporre, a volte non è facile conciliare la normale routine (lavoro, casa, amici, tempo libero giustamente meritato...) con le faccende spirituali che mi è dato di poter gestire, in qualche modo, ma che richiedono uno spazio privato, di solitudine, concentrazione, calma interiore e non sempre è facile ritagliarsi questo spazio, specialmente se si hanno impegni ordinari e terreni da portare avanti (io non sono una suora, non sono una eremita, non sono neanche una che ha molto tempo libero e già stare qui a descrivere questa mia esperienza me ne ha preso non poco...).

Pregai la sera del secondo giorno dopo l'incontro fugace con quell'entità. Pregai usando il rosario, l'intenzione e la visualizzazione creativa.

Quando compresi e avvertii che la preghiera, l'energia, era stata utile a quello spirito, a migliorarne le condizioni, a dargli luce e forza per elevarsi e continuare "il suo viaggio", riuscii a sintonizzarmi su di esso a distanza (un po' come un'antenna che capta un segnale più o meno remoto) e compresi che era un poco più sollevato, meno angosciato. Si giustificò persino per il suo comportamento di due sere prima, dicendo di avermi "a lungo cercata" senza riuscire a manifestarsi e questo spiegava la sua irruenza e anche il tentativo di coinvolgere il gatto, perché io potessi capire che c'era.

Non mi meraviglia che cercasse di ottenere una reazione dal gatto, in quanto i gatti, e così altri animali e talvolta anche persone molto anziane oppure i bambini ancora piccoli, sono più recettivi degli adulti nei confronti di questo genere di cose, salvo eccezioni.

"L'unica cosa che volevo da te è il tuo aiuto per andare di là".

Compresi che si riferiva al salto dimensionale, poiché le entità dei defunti a volte "rimangono bloccate sulla Terra", rimangono in questa nostra dimensione densa per un po'. Non è che siano "vaganti" (non si sono persi, sanno dove si trovano e non si muovono a casaccio), semplicemente non riescono o non è il loro momento per staccarsi completamente dalla Terra e dalle cose della Terra, come pure, in certi casi, da alcune persone.

Si dice di queste Anime che "vivono una parte del loro purgatorio sulla Terra". Alcuni pensano che non ci siano, che non esistano, che siano tutti meschini trucchetti dei demoni, ma non è così. Sulla Terra ci sono molti spiriti, tra cui i demoni, ma ci sono anche queste Anime in attesa di elevazione e di andare nelle dimensioni che sono soltanto spirituali, quelle che la tradizione chiama purgatorio, o quelle più elevate, fino "al Cielo", luogo di pace, di gioia, di consapevolezza piena. Ma io non intendo ora scrivere un trattato sulla tipologia anche molto vasta di queste Anime e sui luoghi, dalla tipologia altrettanto variegata, cui esse sono destinate o che esse attraversano nel loro lungo viaggio di conoscenza e di maggiore apprendimento dell'amore...

...posso solo dire che, siate o meno in grado di percepirle o visualizzarle (con il dovuto discernimento degli spiriti ogni volta), queste povere Anime, come pure quelle, e sono moltissime, che si trovano nelle dimensioni di passaggio tra la nostra e quelle più elevate, gradiscono molto la preghiera, l'aiuto spirituale, energetico, il suffragio, come la tradizione suole chiamarlo.

Perciò pregate e non pensate mai che "la morte fisica pone fine a tutto", no per niente, essa pone fine solo a questo nostro corpo mortale, ma è per l'anima l'inizio di una seria di nuove esperienze, in questa dimensione e poi in altre...".

(Francesca, esperienza del 29.10.2013 h. 23:45 circa).