giovedì 27 giugno 2013

Contatto con un'Anima tormentata, in cerca di luce e di una via di liberazione...

Questo resoconto ci arriva in data 22 giugno 2013.

Notte calda...la più calda dall'inizio dell'estate, nella mia zona.  Stavo terminando una relazione per un incontro di studenti universitari cui avevo partecipato.

Finito il lavoro, spensi il computer, mi alzai e aprii qualche cassetto per prendere un cambio di vestiti poiché desideravo andare a fare una doccia.  Mentre ero intenta a queste azioni del tutto ordinarie e banali, un'ispirazione raggiunse la mia mente, suonava circa così: "tra poco arriverà qualcuno per te, qualcuno che ti cerca e che vuole qualcosa da te". L'ispirazione era precisa, non mi angosciava, era un'informazione che ritenni veritiera.

"Staremo a vedere allora", mormorai, e prosegui nella scelta degli abiti.

Dopo la doccia, cambiata, tornai nella mia camera. Pensavo di sedermi sul letto, meditare un poco, e poi provare a dormire, ma c'era già qualcuno nella stanza.

Qualcuno che non riuscivo a vedere, eppure ne avvertivo chiaramente la presenza.

Nonostante la vividezza di tale percezione, decisi comunque di coricarmi.

- Non sono un granché disponibile come "sensitiva" - pensai mentre sistemavo il cuscino.

Ma la presenza, lo spirito che era venuto a cercarmi, non voleva darsi per vinto. Ben lungi dall'interpretare il mio gesto indifferente come un segnale di poca apertura e disponibilità nei suoi confronti, mi sferrò quello che a prima vista pareva un attacco.

Sentii la sua massa energetica venirmi praticamente addosso, riuscì anche muovere le lenzuola del letto.

Ne fui tutto ad un tratto terrorizzata, ed inviai un intento di preghiera al mio spirito guida, o angelo custode, come lo volete chiamare... lo implorai di mandare via quell'entità, che oltre tutto non riuscivo a visualizzare né ad identificare.

Eppure il mio angelo non si mosse in mia difesa.

- Ti prego...!!! - supplicai con tutto il cuore, e allora lui mi diede un indizio.

"Non intervengo perché questo spirito è la povera anima di..." e disse un nome, il nome di un uomo.

- Ho già sentito questo nome... ma sì...ora ricordo... -. Ricordai quell'uomo, era uno che abitava, con la sua famiglia, vicino a casa mia. Era diversi anni prima, poi si erano trasferiti.

- Sei morto allora... - dissi - e sei venuto da me...cosa vuoi da me? Perché mi hai praticamente aggredita, mi fai paura -.

Mi aspettavo forse un qualche tipo di scuse da parte sua, di gentilezza, di spiegazione razionale.

Quello che però "mi arrivò" fu una spiacevole sensazione di tormento, di ansia, oserei dire quasi di panico.

"E' un'anima che soffre aspri tormenti" - parve ispirarmi il mio angelo, sempre accanto a me.

- Non è una giustificazione per spaventarmi... - replicai - oltretutto ha una famiglia, e io non sono una sua parente, né una sua amica -.

A questo punto mi parve che il mio angelo mi "guardasse" con un vago intento di rimprovero.

(resto dell'idea che, salvo eccezioni, è bene che siano i famigliari o i cari amici a pregare per il defunto, non coloro che, a parte una conoscenza formale, sono praticamente degli estranei. Eppure ho pregato per un sacco di gente a me sconosciuta, conoscendola davvero solo quando erano sciolti i loro legami col corpo fisico e con questo piano di esistenza).

"Compassione" - questa fu l'ispirazione che il mio spirito amico mi rivolse.

- E va bene - mi arresi - che cosa vuoi da me? -.

Sono come immerso in un buio che mi stanca e mi impedisce di trovare una via per la pace.

Queste furono le parole che quell'anima tormentata mi rivolse, e quando giunsero alla mia coscienza, io provai di riflesso parte del suo perosnale terrore e mi venne voglia di chiudere il contatto, di rinunciare all'esperienza e all'aiuto che forse potevo dargli, e di scappare via, perché mi pareva un'anima troppo "pesante" per me.

Non so poi cosa potessero esattamente voler dire queste sue parole, o meglio, lo so per intuizione spirituale, naturalmente quel povero spirito non si riferiva al buio inteso come "luci spente" o "notte".

Si riferiva piuttosto, secondo me, ad un buio dell'anima, ad una condizione spirituale angosciosa, senza pace, senza consapevolezza, senza amicizia, senza protezione...

In quel momento, finalmente, riuscii anche a visualizzarlo. Somigliava in effetti a come lo ricordavo, anzi, visualizzandolo, mi parve di poterlo riconoscere del tutto. Un uomo robusto, di mezza età, scuro di capelli e piuttosto alto.

Purtroppo aveva un aspetto terribile, gli occhi aperti, sbarrati, proprio lo sguardo di chi prova terrore e angoscia, il volto pareva bagnato di sudore e le labbra erano contratte in un'espressione di sofferenza.

Mi venne ulteriormente voglia di chiudere il contatto, peraltro avvenuto spontaneamente (io non sono una medium, non me le vado mica a cercare queste cose e anzi sconsiglio di farlo, visto il pericolo di imbattersi in entità molto pesanti dal punto di vista energetico, diciamo così).

E lo feci. Sì sì, ebbi paura e chiusi il contatto.

Uscii da una specie di "trance spontaneo", da uno stato di Coscienza che permette di essere molto recettivi nei confronti di energie e di intelligenze spirituali vicine o distanti (vicine o distanti nello spazio e/o nel tempo per come noi li intendiamo).

Ribadisco che il tutto fu spontaneo nel senso che non lo volevo, non lo avevo programmato, né cercato, né avevo applicato tecniche per farlo accadere o gestirlo.

E infatti chiusi il contatto, non volevo saperne, ero spaventata.

Ricordo che (ero seduta sul letto), mi gettai ad abbracciare il cuscino e poi a guardare la mia camera, la luce ancora accesa...la luce...la mia dimensione terrena, di materia densa, le cose famigliari, nessun pericolo, nessun terrore, solo la mia stanza, il mio corpo, la solidità degli oggetti, casa mia.

Confortata da quello che i sensi del corpo fisico mi rimandavano, decisi di archiviare l'esperienza come una specie di brutto sogno, sebbene sapessi che sogno non ero. Ma brutto sì...

"Cosa ti ha spaventata così tanto?" mi chiese il mio angelo "il buio?"

- No. Non ho paura del buio. Era il terrore di quello spirito, lo avvertivo di riflesso, avevo cercato di opporvi la mia razionalità, di dirgli che il buio è solo assenza di luce, e non presenza di dolore, e che il terrore non è una conseguenza del buio che sta fuori di noi, ma è il dover affrontare qualcosa che sta dentro di noi, una responsabilità, un rimorso, un giudizio... -.

"E' troppo questo per lui" tagliò corto il mio angelo "non hai visto che era come inebetito? Non poteva capire il tuo invito a farsi coraggio ed affrontare il buio del suo spirito".

(Non poteva capire, non può capire...non è elevato...è troppo immerso nel suo personale terrore, incomprensibile agli altri, perché ogni anima tormentata è sola nel suo tormento, e non può ascoltare parole razionali e gentili).

- Mai incontrato uno immerso in questo tormento. Un'altra volta mi ero allontanata, non potevo farci niente...ma di lui non me l'aspettavo...pareva uno zombie, no peggio, uno zombie terrorizzato. E ha terrorizzato anche me. Non lo so gestire. E quindi, ti prego di mandarlo via -.

Mi parve allora che l'angelo si muovesse, in risposta alla mia supplica, e ne avvertii la presenza nota, rassicurante e potente al mio fianco. Capii che dava un comando e seppi dentro di me che finalmente sarei stata lasciata in pace per il resto della notte.

Così mi addormentai con la presenza angelica al fianco...

Il mattino seguente mi svegliai molto preso, per il caldo e perché qualcuno, dall'altra parte della via, era uscito con la moto facendo rumore.

La luce del mattino...ero sollevata, tanto che volli alzarmi subito e gettarmi alle spalle ogni strano ricordo della sera precedente.

Andai a fare colazione e poi iniziai a pensare a come organizzarmi la giornata. Non dovevo andare al lavorare, era sabato e avevo voglia di riposare e di svagarmi.

- Oggi  voglio riposare e divertirmi un poco, mettere a posto l'armadio, leggere quella rivista che ho comprato due giorni fa e ho a malapena sfogliato... -.

"E pregare anche!!"  mi interruppe con veemenza il mio angelo.

- Grazie per ieri sera... -

"Figurati. Dovere. Ma ora anche tu hai un tuo dovere... "

- Non voglio rivederlo, neanche in pieno giorno! -.

"Non lo rivedrai. Puoi pregare e portargli aiuto senza necessariamente doverlo visualizzare e Sentire, lo sai...".

- Come per altri? Un'ordinaria preghiera, diciamo così? -.

"Se puoi ritenere che una preghiera possa mai essere...ordinaria...!!"

Detto questo, l'angelo mi lasciò, probabilmente ritenendo di avermi responsabilizzata a sufficienza e non volendo investire altra energia per farsi udire sensibilmente da me, che nel frattempo avevo aperto l'armadio e stavo pensando di tirare fuori tutte le magliette a maniche corte, visto il caldo che ormai arrivato.

Dopo un po' però mi decisi a pregare...

...pregai per un'ora, un'ora e mezza e tenni accuratamente lontana da me ogni percezione spontanea, varia ed eventuale.

Ad un certo punto della preghiera - non so quanta energia mi ci volle - fu ebbi un senso di liberazione.

Lasciai allora che l'immagine si formasse nel mio schermo mentale, era un'esplosione di Luce, come un grande sospiro, un "finalmente Ti vedo" !

- Ha fatto il salto? E' andato su? E' tornato da Lui? (da Lei, da Loro)? -.

"Hai visto, non ci voleva molto..." disse il mio angelo, facendosi udire di nuovo.

Io mi sentivo improvvisamente esausta però, come se mi fosse costata una bella quantità di energia.

- Ma almeno ce l'ho fatta ad aiutarlo? E' migliorato -.

"E' in lode perenne!"  Esclamò il mio spirito amico, avvicinandosi un po' con la sua morbida, confortevole presenza.

Potevo tornare alle mie ordinarie faccende di un pigro e caldo sabato mattina.

Scivolare tra i mondi è meraviglioso, a volte mi fa paura, altre volte mi da gioia.

La preghiera è il nostro strumento più potente assieme ad una vita quanto più possibile ordinata, limpida, onesta, sincera, amorevole.

E i nostri angeli sono con noi, se li preghiamo prima o poi si faranno sentire quando sarà il momento opportuno...e quando noi saremo abbastanza attenti e recettivi.

Tuttavia, vi lascio con questo consiglio: pregate per le povere anime di quelli che avete conosciuto, parenti, amici, o semplici conoscenti. Pregate come potete, con il rosario, oppure anche con parole vostre, con la visualizzazione creativa, con l'intento veicolato da parole o dal canto, ma pregate per quelli che "il buio li vuole inghiottire e non ce la fanno da soli a capire che il buio che solo da terrore sta dentro e non fuori della nostra coscienza, del nostro cuore".

Ma per chi riceve e accoglie l'Amore, c'è sempre un destino "di lode perenne".

Resoconto di un'esperienza percettiva di Francesca The Red Haired Girl.