mercoledì 6 novembre 2013

I rischi che spesso corrono coloro che organizzano o partecipano a sedute spiritiche (in sintesi, senza scendere nei dettagli)

Verrebbe da chiedersi perché vi sia, da parte di molti e anche di molte persone "spiritualmente recettive o sensitive" un'avversione nei confronti della pratica delle sedute spiritiche o in generale delle pratiche medianiche.

Infatti, sarebbe logico pensare che, posto che le intenzioni del medium o di coloro che prendono parte alla seduta spiritica sono "buone" (oneste, per esempio poter sperimentare cosa succede, oppure cercare un contatto con un'entità per finalità buone o per raccolta di informazioni o finalità gnostiche, cioè con lo scopo di acquisire conoscenza su qualcosa o su qualcuno, interrogando l'entità che eventualmente si rende manifesta, o con lo scopo di aiutare qualcuno che ha perso una persona che amava) non dovrebbero esserci problemi di tipo etico/morale.

Il ragionamento ha la sua logica, difatti le implicazioni non sono di tipo morale, non è questione di giudicare le persone o i loro intenti.

Il motivo che giustifica tanta avversione - e fondata - nei confronti delle sedute spiritiche o più in generale delle pratiche e delle tecniche atte ad evocare o invocare entità riguardano il rischio connesso al contatto con le entità stesse.

Quindi il "problema", se tale vogliamo chiamarlo, non riguarda le persone umane coinvolte,  bensì le entità e in modo particolare le tipologie di entità che potrebbero "approfittare" del canale aperto con esse per nuocere agli esseri umani che le hanno ingenuamente "chiamate", che hanno aperto "un canale", una "via d'ingresso" e con quanti si sono lasciati coinvolgere pur senza essere gli autori delle invocazioni.

Il mondo "degli spiriti" è riccamente popolato, nel senso che esistono entità di vario tipo, c'è un'enorme varietà di intelligenze spirituale in questa ed in altre dimensioni, come pure variegati sono i loro intenti nei confronti degli esseri umani.

Dagli albori delle civiltà gli uomini operano distinzioni tra gli spiriti, la più banale ma anche fondamentale li suddivide in due categorie: buoni e cattivi. Potrebbe apparire un cliché, qualcosa come "guardie e ladri", "indiani e cowboys", ma non è così. Distinguere gli spiriti in "buoni e cattivi" non consiste nell'attribuire un giudizio bensì nel valutare piuttosto come tali entità si relazionano nei confronti degli esseri umani.

Quindi si distinguono entità benintenzionate, benevole, oppure malintenzionate, malevole, relativamente agli esseri umani o a certe categorie di esseri umani, il che non ha niente a che vedere con il dare, ancora una volta, un giudizio morale, né alle persone, né alle entità, quanto piuttosto di prendere in considerazione una serie di comportamenti e le loro conseguenze.

Quando due o più persone (forse anche una soltanto vi può riuscire) decidono di invocare, di chiamare, un'entità mediante una "seduta", se realmente veicolano tale intento, esse "lanciano un segnale energetico" e le entità presenti nel raggio di... (dipende dalla potenza del segnale) lo possono individuare, percepire e possono eventualmente decidere di rispondere al segnale.

Dato che anche il nostro mondo materiale e fisico, la nostra dimensione "densa" è popolata anche di enti spirituali oltre che materici, sarebbe assurdo ed ingenuo da parte nostra illuderci o sperare di che le creature spirituali più vicini a noi ed in grado di sentire il segnale siano entità benevole.

Anzi, il più delle volte, sono entità malevole, oppure "pesanti", oppure interessate ad approfittare della disponibilità umana ad avere ogni interesse di captare un simile segnale e darvi risposta. Entità elevate non hanno infatti bisogno di manifestarsi se non per ben altre ragioni, e non certo per soddisfare umane curiosità, per quanto legittime ci possano apparire.

Perché dunque "è pericoloso" organizzare sedute spiritiche o anche solo prendervi parte per gioco o per curiosità? Forse per una qualche idea moralista o bigotta o proibizionista? No, nient'affatto. Le sedute spiritiche sono pratiche pericolose perché vi è un ampio margine di rischio di entrare in contatto più o meno diretto, più o meno palese con entità pesanti, subdole, malevole, oppure con "parassiti energetici" presenti nell'ambiente o nei pressi o anche veicolati dalle persone umane presenti, consapevoli o meno che ne siano.

Non è dunque una questione di tipo etico, bensì un serio rischio energetico, il quale, se si concretizza, può avere le conseguenze più svariate: disturbi di intensità variabile inerenti la sfera dell'umore, i sentimenti (frequenti i casi di ansia, panico, angoscia, paranoia, paura, insonnia, incubi, turbamento di vario genere) conseguenti a contatti con entità invocato nel corso di sedute spiritiche. L'attività lavorativa o di studio o le relazioni umane potrebbero ugualmente risentire dell'influenza di una o più entità ingenuamente invocate ma subdolamente arrivate. Altre conseguenze possono riguardare intereferenze spiritiche o animiche, vessazioni e anche possessioni diaboliche, a seconda del tipo di spiriti coinvolti.

Non è inoltre detto che gli esseri umani coinvolti ricevano la "soddisfazione" paranormale, in altre parole non è detto che le entità decidano di "dare loro un segno" di presenza.
Entità malevole sono notoriamente poco propense a manifestarsi e più inclini al nascondimento, pertanto non è detto che "elargiscano segni di presenza" nel corso della seduta spiritica, anzi cercheranno piuttosto di insinuarsi subdolamente, arrivando in certi casi a seguire le persone anche dopo che la seduta è stata conclusa e sciolta, a "legarsi" alle persone per approfittare di loro (anche come "vampiri energetici") nel periodo seguente la seduta (ore, giorni, settimane, mesi o anche anni).

Sarebbe dunque ingenuo terminare una seduta spiritica con l'idea che "tanto non è successo un bel nulla". E cosa ne sapete?! Siete veramente sicuri che non sia arrivato nessuno, siete davvero sicuri che la vostra sensibilità riesca ad accorgersi in pieno di quanto è accaduto, o non è forse più logico e prudente supporre che qualcosa può anche essere successo, solo che voi non siete sufficientemente sensibili e recettivi per rendervene conto?

D'altra parte non esiste alcun obbligo per uno spirito di "fare tremolare il vostro stupido tavolino" o "muovere il vostro puntatore" per dirvi che non vede l'ora di approfittare della vostra ingenuità ed incapacità di auto-protezione energetica e di discernimento. Non è nemmeno tenuto, neanche "se lo pregate" a dialogare con voi, e quand'anche lo facesse, non ha fatto alcun giuramento di dirvi la verità. Potrebbe mentirvi su tutta la linea, o potrebbe ingannarvi con parole e frasi apparentemente belle, sagge, piene di conoscenza metafisica ed intelligenza (come se uno spirito demonio non ne avesse!).

Quello che invece dovrebbe preoccuparvi non sono le affermazioni delle entità, bensì soprattutto le loro intenzioni di fondo. Se sono malevole, subdole, ingannevoli, o atte a prendervi energia, a rimetterci sarete voi e quelli che sono lì con voi, indipendentemente dal fatto che vi abbiano elargito chissà quale informazione per voi importante.

Un altri rischio connesso al contatto, in quest'ultimo caso, verbale, dialogico ed intellettuale con entità è lo sviamento del pensiero. Ci sono entità "apparentemente elevate" (ma vi stanno fregando) che sotto un bel travestimento di sapienza, saggezza, amorevolezza e guida vi raccontano cose eccelse, ma poi infilano in mezzo vere e proprie... "eresie" con l'intento di traviare il vostro pensiero, di allontanarvi dal Vero effettuale, sia quello della Terra ma ancor più quello delle altre dimensioni e di quanto le riguarda (il percorso dell'Anima, il passaggio interdimensionale, la morte, le dimensioni spirituali e le loro regole, la figura di Cristo, la funzione degli angeli, la reincarnazione di qualcuno o anche la vostra presunta, ecc.).

Un modo per "mettere alla prova gli spiriti" e vedere come sono orientati nei confronti del genere umano, è quello di chiedere loro di proclamare la signorìa di Gesù Cristo, di lodare felicemente Dio, di pronunciare lietamente il nome della Madre di Cristo. Queste non sono superstizioni cristiane: ogni spirito riconosce l'auctoritas di Cristo (sono gli esseri umani che, ignorando il bene, a volte la vorrebbero negare, a loro detrimento) i nogni ambito, indipendentemente dalle "credenze religiose varie ed eventuali" degli esseri umani, indipendentemente dalla negazione e dallo scetticismo degli esseri umani.

Anzitutto, un'entità che afferma di conoscere con certezza gli eventi futuri sta certamente mentendo: per quanto intuitive possano essere su molte cose, la conoscenza dei fatti futuri è divina, non creaturale, pertanto neppure il più puro dei serafini potrebbe dire di conoscere gli eventi futuri: è cosa solo divina.

Tuttavia gli spiriti possono entrare in possesso di informazioni riguardanti la vostra vita presente, il vostro passato, la vita di persone a voi care o che conoscete, possono intuire cose tali da lasciare sbalordita la nostra (povera) intelligenza umana, in quanto le nostre capacità cognitive e percettive come pure le nostre facoltà di indagare e comprendere il Reale sono generalmente, salvo eccezioni, più limitate delle loro, dato che la nostra natura è animale oltre che spirituale, mentre loro sono puri spiriti, non soggetti ai limiti della materia densa e di un corpo mortale come il nostro, il quale è comunque votato prima o poi a invecchiamento, decadimento generale delle sue capacità, degenerazione organica, talora malattia, sicuramente infine cessazione delle attività vitali.

Non esiste una giustificazione valida alle sedute spiritiche.

Coloro i quali, tra gli umani, affermano di poter "avere il controllo" della situazione e il discernimento delle entità, si illudono o rientrano nella categoria di chi presume. E questa si chiama "superbia intellettuale", e accomuna molti e anche illustri: scienziati, professori, studiosi e persone con un livello culturale medio oppure alto potrebbero essere attratti da forme di medianità e di "spiritismo scientifico-sperimentale", in nome della conoscenza, dell'esperimento, ma anche della speranza di gettare uno sguardo (egoico però!) oltre il velo terreno, e fare esperienza di qualcosa che è preternaturale e quindi più sottile, misterioso e potente di quello che riguarda le scienze naturali.

Più comprensibile, "umanamente", è il caso di persone che, non riuscendo a risolvere un lutto a livello psichico (cioè non riescono ad elaborare la perdita di una persona cara) si rivolgono a medium e spiritisti nella speranza di poter avere un contatto, un segno, una parola dal caro defunto. Chiaramente queste persone non sono superbe, né sono in cerca di conoscenze esoteriche o occulte in senso egoista. Si tratta di persone che soffrono, ma non troveranno sollievo dalle pratiche spiritiche, perché nessuna entità malevola o pesante potrebbe mai recar loro autentico conforto. Vi è inoltre la meschina possibilità di un inganno, quindi di ulteriore sofferenza per persone già provate.

La seduta spiritica pertanto non trova giustificazione neppure nella ricerca di un contatto "per amore" con un defunto.

Questo non significa che allora "c'è un muro" tra i viventi (con il corpo fisico) e i defunti (puri spiriti, anime). E' possibile una sintonizzazione, è possibile ricevere segni, è possibile che qualcosa si manifesti anche tramite i sogni come pure è possibile un contatto diretto (visualizzare un defunto, esperienza più volte descritta in questo blog), ma ciò non avviene mai mediante la seduta spiritica, bensì solo in modo spontaneo e si tratta di una grazia, di un dono di Dio o di una permissione divina accordata ad alcune Anime (il permesso, dato da Dio, di potersi rendere manifeste) e quindi ad alcuni viventi (di poterle percepire) e lo scopo è sempre buono (pregare per le Anime, rafforzare la fede, consolare etc).

Maria Simma riceveva "visite da parte delle Anime purganti" e come lei altri mistici e santi/e, ma ciò avveniva in maniera spontanea e per divina permissione volontà e non certo mediante pratiche spiritiche o medianiche.

Ci sono persone recettive, spiritualmente sensibili, come fosser "persone antenna" che riescono a percepire presenze di entità spirituali di vario tipo negli ambienti o anche eventualmente nei corpi, e tali persone sensibili possono pertanto accorgersi anche della presenza di defunti o altri spiriti: anche in questo caso, ciò dovrebbe avvenire spontaneamente oppure mediante una sintonizzazione esperta, ma mai mediante una seduta spiritica o pratiche di invocazione di spiriti.

In altre parole: se un'entità arriva "per conto suo" senza che noi l'avessimo invocata o chiamata, il fatto può essere spontaneo o provocato da altri a nostra insaputa, ma noi non ne siamo responsabili e non ci resta che gestire la situazione a seconda del tipo di entità che incontriamo. Se noi siamo persone recettive e riusciamo a captare la presenza di entità in un luogo o presso una persona, anche questo è un fatto spontaneo ed è la conseguenza dell'ampiezza delle nostre capacità percettive.

Se invece siamo noi che desideriamo palesemente un contatto spirtico e ce lo andiamo a procurare intenzionalmente mediante seduta spiritica, invocazione fatta malamente ed in modo inesperto, o altra tecnica medianica, allora siamo responsabili del rischio enorme che corriamo (di entrare in contatto con entità subdole, malevole o pesanti) e delle sue eventuali conseguenze che ho già elencato.

Anche cercare di invocare gli angeli o l'angelo custode non è cosa del tutto priva del rischio che sia un'altra entità a manifestarsi, cercando di ingannarci. Per questo è necessaria esperienza, protezione e discernimento degli spiriti. Quest'ultimo "senso spirituale" viene quando si ha un buon livello energetico, una vita "limpida", pulita da tutti i punti di vista, e una buona "relazione con le dimensioni elevate e i loro abitanti" costruita con la preghiera e la relazione con Dio e con "le cose sacre", di Dio.

Quindi "come si fa" a costruire una relazione buona con l'angelo custode, o a portare aiuto ad un defunto e poterne accogliere eventuali segnali? Con la preghiera e la vita "in grazia" (pulita, onesta, anche dal punto di vista umano ed etico). La preghiera è una vera e propria risorsa che ci apre un varco tra i mondi, e non è mero devozionismo come purtroppo ritengono i bigotti da un lato, o gli ostinati materialisti dall'altro. Non è neppure questione di autosuggestione, come vorrebbe una certa parte della scienza.

Vale la pena di vivere nella verità ed evitare ogni trappola: ben venga il desiderio di spiritualità e di relazione (non contattismo, ma relazione onesta) con Dio, con gli Angeli, con le Anime... ma il fine non giustifica i mezzi scelti: pregate, sviluppate la sensitività spirituale ma non partecipate a sedute spiritiche ed invocazioni medianiche oppure sappiate che le conseguenze di queste tecniche, specie se fatte da chi non sa proteggere né se stesso, ne altri, potrebbero esserci anche dopo diverso tempo, subdole all'inizio, persino nascoste, ma poi alla lunga certe cose "si pagano care"...















giovedì 31 ottobre 2013

Esperienza di percezione della presenza di un defunto, Anima.

Esperienza di "Francesca"...

"La sera dello scorso martedì (29 ottobre 2013, NdA) ero rincasata un po' tardi perché mi ero trattenuta a parlare con un mio amico nella sua automobile, parcheggiata sotto casa mia, dopo essere tornati da una serata trascorsa con altri amici e amiche.

Entrata in nella mia camera, la sola cosa che avevo in mente di fare era spogliarmi, infilarmi il pigiama e andarmene a dormire.
Mentre mi levavo gli stivali, i calzini e la felpa che indossavo udii il gatto di casa miagolare in modo un po' insolito. Miagolava con un tono alto, come se chiamasse, e non lo fa con me, lo fa con gli sconosciuti. E' un gatto che vocalizza molto. Ancora mezza vestita andai in salotto a vedere cosa aveva il micio da miagolare in quel modo. Stava guardando fissamente qualcosa, guardava verso un punto davanti a sé, un po' più in alto, e ogni tanto emetteva quel miagolio di richiamo. Sentendomi arrivare, si girò per un attimo, ma poi riprese a cercare con lo sguardo qualcosa che io non vedevo, che lui evidentemente riusciva a scorgere.

- Che c'è, micione? Hai fame? -.  Stavo per andare ad aprire il cassetto nella dispensa dove teniamo le crocchettine del gatto, quando il mio piccolo felino dal bel pelo grigio e bianco spiccò un balzo verso quel "qualcosa" che fissava intensamente con lo sguardo e chiamava e poi si mise a correre vero la mia camera, saltando sopra la cassettiera e accoccolandosi lì, come spesso fanno i gatti quando si mettono in attesa.

Lo seguii e notai che continuava a fissare qualcosa che pareva trovarsi, seguendo lo sguardo del micio, a qualche decina di centimetri dal soffitto, poco più in basso del lampadario il quale emette una luce non troppo intensa, perché l'ho regolata così, pertanto la si può guardare senza averne fastidio agli occhi. E così vidi anche io qualcosa, finalmente. Era una sagoma grigiastra, come se fosse fatta di una specie di fumo compatto, coloro grigio chiaro. Più che una nuvoletta di fumo, pareva qualcosa di più denso, soprattutto non si disperdeva nell'aria come farebbe il fumo, nel senso che manteneva un qualche tipo di "massa" sebbene la sua sagoma fosse a malapena abbozzata. Quando lo guardai parve sentirsi osservato, nel senso che pochi secondo dopo che lo stavo guardando iniziò a muoversi abbastanza lentamente e notai che aveva una forma antropomorfa, grigiastra, ma antropomorfa. Pareva persino consapevole del fatto che potevo vederlo e che lo stavo osservando.

La sagoma grigia fluttuò verso il gatto che se ne stava ancora accoccolato sopra la cassettiera.
Vidi il micio interessarsene, era curioso e non ne aveva paura. Io invece sì, che avevo paura, non volevo che quella...cosa, anzi, quella entità, chiunque essa fosse, si avvicinasse al gatto, si avvicinasse a me, non volevo che entrasse in camera mia ma lo aveva appena fatto senza farsi apparentemente alcuno scrupolo. Notai che il gatto provava curiosità e senso di piacere alla vicinanza di quell'entità, la quale, a dire il vero, non pareva ostile e anzi sembrava provare simpatia per il micio. Ma era troppo per me: muovendomi più rapidamente possibile per come me lo permette il mio corpo fisico, raggiunsi la cassettiera, afferrai il gatto, lo presi tra le braccia e, nonostante un paio di miagolii di protesta, lo portai velocemente nel corridoio di ingresso, lasciandolo lì e chiudendo alle mie spalle la porta della camera.

"Quell'entità grigiastra sarà uno spirito demonio" pensavo "e non ci si può fidare del suo atteggiamento apparentemente non ostile, perciò ora provvedo al caso...".

Non è la prima volta, devo dire, che visualizzo entità di un qualche tipo - saltuari visitatori a volte serali, a volte notturni, a volte anche in piena luce del giorno, dipende dal tipo di entità e da altre cose ancora... e tendo a cercare di allontanarli, tutti, sempre. A volte non distinguo bene, alcuni li visualizzo nitidamente, nei dettagli, come fossero persone in carne ed ossa sebbeme spesso molto diverse da un essere umano. Altre volte tutto ciò che mi arriva di esse è una sagoma vaga, o persino la sola percezione di una presenza, per quanto forte possa essere tale percezione.

Così presi una piccola bottiglietta, tipo una boccettina, che contiene dell'acqua benedetta e iniziai a spargerne poche gocce in camera mia e in salotto recitando a voce bassa una breve preghiera di liberazione. Fatto questo, sperando bastasse, espressi la mia preghiera personale, il mio personale intento a parole mie e dissi, a voce più alta: - Non gradisco questo genere di visite, specie a quest'ora che è quasi notte, e senza che tu mi abbia detto chi sei e che cosa vuoi... -. Ero piuttosto inquieta.

Ad un certo punto lo vidi di nuovo, era andato in salotto e per un istante mi sembrò che mi stesse guardando e che avesse fatto un cenno, come per dire "sì". Poi se ne andò, si avvicinò alla finestra e, benché essa fosse chiusa, parve come "sciogliersi attraverso di essa" (è difficile da descrivere ma è così, come se queste entità potessero oltrepassare alcune barriere, non so bene quali, ma passò in tale modo attraverso i vetri della finestra e uscì).

Attesi un paio di minuti in salotto finché in cuor mio mi sentii tranquilla, come per intuizione che non sarebbe tornato. Allora andai a recuperare il gatto che, già disinteressato alla faccenda, gironzolava per il corridoio per i fatti suoi. Ai gatti questo genere di cose non interessa e infatti, quando lo riportai in camera mia, neppure cercò l'entità nel punto del soffitto dove l'avevamo visualizzata. Ai gatti interessa qualcosa solo finché lo vedono muoversi innanzi a loro, e se ne incuriosiscono per poco tempo, poi il loro pensiero torna alle crocchettine, ai giochi, alla cuccetta calda e alle carezze.

Mi misi seduta sul letto, tenendo il micio sulle ginocchia, accarezzandolo e nel frattempo pensavo all'accaduto. Non era durato molto, ma non potevo ignorarle e fingere indifferenza, raccontando a me stessa che era tutta immaginazione e liquidando così l'avvenimento. Come se fosse l'unico! Mi è già successo di avere questo genere di percezioni, con una gamma piuttosto ampia di varianti riguardanti l'intensità e la lucidità della percezione, la visualizzazione di una o più entità, il loro tipo, i dettagli, la durata dell'esperienza.

Ad un certo punto, mentre ancora carezzavo il felino, gesto che trovo personalmente rilassante, quasi ansiolitico, avvertii una presenza famigliare accanto a me, uno spirito che conosco, la mia guida, il mio angelo custode, che era arrivato penso proprio allo scopo di darmi delucidazioni su quanto era appena capitato.

- Mi è concesso saperlo? - chiesi. Subito mi arrivò un'ispirazione netta e precisa in risposta, concettuale più che verbale, ma potrei trasporla in queste parole: - Sì e non devi avere timore: si è trattato dello spirito di un defunto, una povera Anima incondizioni di tormento, ma non un demonio -.

La presenza angelica e l'ispirazione ricevuta mi infusero rassicurazione e forza spirituale.

- Ah, beh, meno male... - dissi - allora senz'altro pregherò per questa povera Anima ... anche se poteva manifestarsi in modo un po' meno... inquietante... ma pregherò... -.

Dopo che ebbi risposto affermando la mia decisione, il mio angelo mi lasciò e io rimasi sola e tranquilla, ascoltando il lieve rumore del vento nella notte ormai iniziata e quello sommesso e vibrante delle fusa del gatto ancora sulle mie ginocchia.

Pochi minuti dopo, ormai completamente rassicurata, mi prese il sonno, perciò lasciai andare il gatto, infilai il pigiama (infatti ero praticamente ancora vestita perché l'arrivo di quell'Anima aveva interrotto le mie ordinarie abitudini serali) e mi coricai. Non me la sentivo di mettermi a pregare subito e rimandai, addormentandomi penso in poco tempo.

Non pregai, a dire il vero, neppure il giorno dopo perché il lavoro non me ne lasciò il tempo o più che altro l'energia e la voglia. Certe cose me le dovrei praticamente imporre, a volte non è facile conciliare la normale routine (lavoro, casa, amici, tempo libero giustamente meritato...) con le faccende spirituali che mi è dato di poter gestire, in qualche modo, ma che richiedono uno spazio privato, di solitudine, concentrazione, calma interiore e non sempre è facile ritagliarsi questo spazio, specialmente se si hanno impegni ordinari e terreni da portare avanti (io non sono una suora, non sono una eremita, non sono neanche una che ha molto tempo libero e già stare qui a descrivere questa mia esperienza me ne ha preso non poco...).

Pregai la sera del secondo giorno dopo l'incontro fugace con quell'entità. Pregai usando il rosario, l'intenzione e la visualizzazione creativa.

Quando compresi e avvertii che la preghiera, l'energia, era stata utile a quello spirito, a migliorarne le condizioni, a dargli luce e forza per elevarsi e continuare "il suo viaggio", riuscii a sintonizzarmi su di esso a distanza (un po' come un'antenna che capta un segnale più o meno remoto) e compresi che era un poco più sollevato, meno angosciato. Si giustificò persino per il suo comportamento di due sere prima, dicendo di avermi "a lungo cercata" senza riuscire a manifestarsi e questo spiegava la sua irruenza e anche il tentativo di coinvolgere il gatto, perché io potessi capire che c'era.

Non mi meraviglia che cercasse di ottenere una reazione dal gatto, in quanto i gatti, e così altri animali e talvolta anche persone molto anziane oppure i bambini ancora piccoli, sono più recettivi degli adulti nei confronti di questo genere di cose, salvo eccezioni.

"L'unica cosa che volevo da te è il tuo aiuto per andare di là".

Compresi che si riferiva al salto dimensionale, poiché le entità dei defunti a volte "rimangono bloccate sulla Terra", rimangono in questa nostra dimensione densa per un po'. Non è che siano "vaganti" (non si sono persi, sanno dove si trovano e non si muovono a casaccio), semplicemente non riescono o non è il loro momento per staccarsi completamente dalla Terra e dalle cose della Terra, come pure, in certi casi, da alcune persone.

Si dice di queste Anime che "vivono una parte del loro purgatorio sulla Terra". Alcuni pensano che non ci siano, che non esistano, che siano tutti meschini trucchetti dei demoni, ma non è così. Sulla Terra ci sono molti spiriti, tra cui i demoni, ma ci sono anche queste Anime in attesa di elevazione e di andare nelle dimensioni che sono soltanto spirituali, quelle che la tradizione chiama purgatorio, o quelle più elevate, fino "al Cielo", luogo di pace, di gioia, di consapevolezza piena. Ma io non intendo ora scrivere un trattato sulla tipologia anche molto vasta di queste Anime e sui luoghi, dalla tipologia altrettanto variegata, cui esse sono destinate o che esse attraversano nel loro lungo viaggio di conoscenza e di maggiore apprendimento dell'amore...

...posso solo dire che, siate o meno in grado di percepirle o visualizzarle (con il dovuto discernimento degli spiriti ogni volta), queste povere Anime, come pure quelle, e sono moltissime, che si trovano nelle dimensioni di passaggio tra la nostra e quelle più elevate, gradiscono molto la preghiera, l'aiuto spirituale, energetico, il suffragio, come la tradizione suole chiamarlo.

Perciò pregate e non pensate mai che "la morte fisica pone fine a tutto", no per niente, essa pone fine solo a questo nostro corpo mortale, ma è per l'anima l'inizio di una seria di nuove esperienze, in questa dimensione e poi in altre...".

(Francesca, esperienza del 29.10.2013 h. 23:45 circa).

giovedì 27 giugno 2013

Contatto con un'Anima tormentata, in cerca di luce e di una via di liberazione...

Questo resoconto ci arriva in data 22 giugno 2013.

Notte calda...la più calda dall'inizio dell'estate, nella mia zona.  Stavo terminando una relazione per un incontro di studenti universitari cui avevo partecipato.

Finito il lavoro, spensi il computer, mi alzai e aprii qualche cassetto per prendere un cambio di vestiti poiché desideravo andare a fare una doccia.  Mentre ero intenta a queste azioni del tutto ordinarie e banali, un'ispirazione raggiunse la mia mente, suonava circa così: "tra poco arriverà qualcuno per te, qualcuno che ti cerca e che vuole qualcosa da te". L'ispirazione era precisa, non mi angosciava, era un'informazione che ritenni veritiera.

"Staremo a vedere allora", mormorai, e prosegui nella scelta degli abiti.

Dopo la doccia, cambiata, tornai nella mia camera. Pensavo di sedermi sul letto, meditare un poco, e poi provare a dormire, ma c'era già qualcuno nella stanza.

Qualcuno che non riuscivo a vedere, eppure ne avvertivo chiaramente la presenza.

Nonostante la vividezza di tale percezione, decisi comunque di coricarmi.

- Non sono un granché disponibile come "sensitiva" - pensai mentre sistemavo il cuscino.

Ma la presenza, lo spirito che era venuto a cercarmi, non voleva darsi per vinto. Ben lungi dall'interpretare il mio gesto indifferente come un segnale di poca apertura e disponibilità nei suoi confronti, mi sferrò quello che a prima vista pareva un attacco.

Sentii la sua massa energetica venirmi praticamente addosso, riuscì anche muovere le lenzuola del letto.

Ne fui tutto ad un tratto terrorizzata, ed inviai un intento di preghiera al mio spirito guida, o angelo custode, come lo volete chiamare... lo implorai di mandare via quell'entità, che oltre tutto non riuscivo a visualizzare né ad identificare.

Eppure il mio angelo non si mosse in mia difesa.

- Ti prego...!!! - supplicai con tutto il cuore, e allora lui mi diede un indizio.

"Non intervengo perché questo spirito è la povera anima di..." e disse un nome, il nome di un uomo.

- Ho già sentito questo nome... ma sì...ora ricordo... -. Ricordai quell'uomo, era uno che abitava, con la sua famiglia, vicino a casa mia. Era diversi anni prima, poi si erano trasferiti.

- Sei morto allora... - dissi - e sei venuto da me...cosa vuoi da me? Perché mi hai praticamente aggredita, mi fai paura -.

Mi aspettavo forse un qualche tipo di scuse da parte sua, di gentilezza, di spiegazione razionale.

Quello che però "mi arrivò" fu una spiacevole sensazione di tormento, di ansia, oserei dire quasi di panico.

"E' un'anima che soffre aspri tormenti" - parve ispirarmi il mio angelo, sempre accanto a me.

- Non è una giustificazione per spaventarmi... - replicai - oltretutto ha una famiglia, e io non sono una sua parente, né una sua amica -.

A questo punto mi parve che il mio angelo mi "guardasse" con un vago intento di rimprovero.

(resto dell'idea che, salvo eccezioni, è bene che siano i famigliari o i cari amici a pregare per il defunto, non coloro che, a parte una conoscenza formale, sono praticamente degli estranei. Eppure ho pregato per un sacco di gente a me sconosciuta, conoscendola davvero solo quando erano sciolti i loro legami col corpo fisico e con questo piano di esistenza).

"Compassione" - questa fu l'ispirazione che il mio spirito amico mi rivolse.

- E va bene - mi arresi - che cosa vuoi da me? -.

Sono come immerso in un buio che mi stanca e mi impedisce di trovare una via per la pace.

Queste furono le parole che quell'anima tormentata mi rivolse, e quando giunsero alla mia coscienza, io provai di riflesso parte del suo perosnale terrore e mi venne voglia di chiudere il contatto, di rinunciare all'esperienza e all'aiuto che forse potevo dargli, e di scappare via, perché mi pareva un'anima troppo "pesante" per me.

Non so poi cosa potessero esattamente voler dire queste sue parole, o meglio, lo so per intuizione spirituale, naturalmente quel povero spirito non si riferiva al buio inteso come "luci spente" o "notte".

Si riferiva piuttosto, secondo me, ad un buio dell'anima, ad una condizione spirituale angosciosa, senza pace, senza consapevolezza, senza amicizia, senza protezione...

In quel momento, finalmente, riuscii anche a visualizzarlo. Somigliava in effetti a come lo ricordavo, anzi, visualizzandolo, mi parve di poterlo riconoscere del tutto. Un uomo robusto, di mezza età, scuro di capelli e piuttosto alto.

Purtroppo aveva un aspetto terribile, gli occhi aperti, sbarrati, proprio lo sguardo di chi prova terrore e angoscia, il volto pareva bagnato di sudore e le labbra erano contratte in un'espressione di sofferenza.

Mi venne ulteriormente voglia di chiudere il contatto, peraltro avvenuto spontaneamente (io non sono una medium, non me le vado mica a cercare queste cose e anzi sconsiglio di farlo, visto il pericolo di imbattersi in entità molto pesanti dal punto di vista energetico, diciamo così).

E lo feci. Sì sì, ebbi paura e chiusi il contatto.

Uscii da una specie di "trance spontaneo", da uno stato di Coscienza che permette di essere molto recettivi nei confronti di energie e di intelligenze spirituali vicine o distanti (vicine o distanti nello spazio e/o nel tempo per come noi li intendiamo).

Ribadisco che il tutto fu spontaneo nel senso che non lo volevo, non lo avevo programmato, né cercato, né avevo applicato tecniche per farlo accadere o gestirlo.

E infatti chiusi il contatto, non volevo saperne, ero spaventata.

Ricordo che (ero seduta sul letto), mi gettai ad abbracciare il cuscino e poi a guardare la mia camera, la luce ancora accesa...la luce...la mia dimensione terrena, di materia densa, le cose famigliari, nessun pericolo, nessun terrore, solo la mia stanza, il mio corpo, la solidità degli oggetti, casa mia.

Confortata da quello che i sensi del corpo fisico mi rimandavano, decisi di archiviare l'esperienza come una specie di brutto sogno, sebbene sapessi che sogno non ero. Ma brutto sì...

"Cosa ti ha spaventata così tanto?" mi chiese il mio angelo "il buio?"

- No. Non ho paura del buio. Era il terrore di quello spirito, lo avvertivo di riflesso, avevo cercato di opporvi la mia razionalità, di dirgli che il buio è solo assenza di luce, e non presenza di dolore, e che il terrore non è una conseguenza del buio che sta fuori di noi, ma è il dover affrontare qualcosa che sta dentro di noi, una responsabilità, un rimorso, un giudizio... -.

"E' troppo questo per lui" tagliò corto il mio angelo "non hai visto che era come inebetito? Non poteva capire il tuo invito a farsi coraggio ed affrontare il buio del suo spirito".

(Non poteva capire, non può capire...non è elevato...è troppo immerso nel suo personale terrore, incomprensibile agli altri, perché ogni anima tormentata è sola nel suo tormento, e non può ascoltare parole razionali e gentili).

- Mai incontrato uno immerso in questo tormento. Un'altra volta mi ero allontanata, non potevo farci niente...ma di lui non me l'aspettavo...pareva uno zombie, no peggio, uno zombie terrorizzato. E ha terrorizzato anche me. Non lo so gestire. E quindi, ti prego di mandarlo via -.

Mi parve allora che l'angelo si muovesse, in risposta alla mia supplica, e ne avvertii la presenza nota, rassicurante e potente al mio fianco. Capii che dava un comando e seppi dentro di me che finalmente sarei stata lasciata in pace per il resto della notte.

Così mi addormentai con la presenza angelica al fianco...

Il mattino seguente mi svegliai molto preso, per il caldo e perché qualcuno, dall'altra parte della via, era uscito con la moto facendo rumore.

La luce del mattino...ero sollevata, tanto che volli alzarmi subito e gettarmi alle spalle ogni strano ricordo della sera precedente.

Andai a fare colazione e poi iniziai a pensare a come organizzarmi la giornata. Non dovevo andare al lavorare, era sabato e avevo voglia di riposare e di svagarmi.

- Oggi  voglio riposare e divertirmi un poco, mettere a posto l'armadio, leggere quella rivista che ho comprato due giorni fa e ho a malapena sfogliato... -.

"E pregare anche!!"  mi interruppe con veemenza il mio angelo.

- Grazie per ieri sera... -

"Figurati. Dovere. Ma ora anche tu hai un tuo dovere... "

- Non voglio rivederlo, neanche in pieno giorno! -.

"Non lo rivedrai. Puoi pregare e portargli aiuto senza necessariamente doverlo visualizzare e Sentire, lo sai...".

- Come per altri? Un'ordinaria preghiera, diciamo così? -.

"Se puoi ritenere che una preghiera possa mai essere...ordinaria...!!"

Detto questo, l'angelo mi lasciò, probabilmente ritenendo di avermi responsabilizzata a sufficienza e non volendo investire altra energia per farsi udire sensibilmente da me, che nel frattempo avevo aperto l'armadio e stavo pensando di tirare fuori tutte le magliette a maniche corte, visto il caldo che ormai arrivato.

Dopo un po' però mi decisi a pregare...

...pregai per un'ora, un'ora e mezza e tenni accuratamente lontana da me ogni percezione spontanea, varia ed eventuale.

Ad un certo punto della preghiera - non so quanta energia mi ci volle - fu ebbi un senso di liberazione.

Lasciai allora che l'immagine si formasse nel mio schermo mentale, era un'esplosione di Luce, come un grande sospiro, un "finalmente Ti vedo" !

- Ha fatto il salto? E' andato su? E' tornato da Lui? (da Lei, da Loro)? -.

"Hai visto, non ci voleva molto..." disse il mio angelo, facendosi udire di nuovo.

Io mi sentivo improvvisamente esausta però, come se mi fosse costata una bella quantità di energia.

- Ma almeno ce l'ho fatta ad aiutarlo? E' migliorato -.

"E' in lode perenne!"  Esclamò il mio spirito amico, avvicinandosi un po' con la sua morbida, confortevole presenza.

Potevo tornare alle mie ordinarie faccende di un pigro e caldo sabato mattina.

Scivolare tra i mondi è meraviglioso, a volte mi fa paura, altre volte mi da gioia.

La preghiera è il nostro strumento più potente assieme ad una vita quanto più possibile ordinata, limpida, onesta, sincera, amorevole.

E i nostri angeli sono con noi, se li preghiamo prima o poi si faranno sentire quando sarà il momento opportuno...e quando noi saremo abbastanza attenti e recettivi.

Tuttavia, vi lascio con questo consiglio: pregate per le povere anime di quelli che avete conosciuto, parenti, amici, o semplici conoscenti. Pregate come potete, con il rosario, oppure anche con parole vostre, con la visualizzazione creativa, con l'intento veicolato da parole o dal canto, ma pregate per quelli che "il buio li vuole inghiottire e non ce la fanno da soli a capire che il buio che solo da terrore sta dentro e non fuori della nostra coscienza, del nostro cuore".

Ma per chi riceve e accoglie l'Amore, c'è sempre un destino "di lode perenne".

Resoconto di un'esperienza percettiva di Francesca The Red Haired Girl.









lunedì 25 marzo 2013

Un'entità è venuta in casa mia, ma poi si è allontanata.

Questo resoconto è interessante perché è in linea con le descrizioni che, praticamente in ogni parte del pianeta, molte persone forniscono riguardo un certo tipo di entità (di intelligenze altre da noi, di energie) con cui entrano in qualche modo in contatto.

"Penso sia accaduto verso mattina, ma era presto, tanto presto. Albeggiava appena, credo, perché poca luce filtrava dalle tende. Lascio sempre le tapparelle, o veneziane come le chiamano alcuni, un po' sollevate per non dovermi alzare al buio al mattino. Però il sole non splendeva ancora, saranno stati i primi bagliori dell'aurora quelli che gettavano una luce debole nella mia camera.

Posso dormire ancora un pochino...

Stavo per girarmi sul fianco sinistro per allungare la mano e premere il tasto che, sulla sveglia, illumina il display. Volevo leggere l'ora, ma non lo feci perché mi accorsi che non ero sola.

C'era qualcuno nella mia camera. Ebbi questa nitida impressione, questa percezione di presenza.

Non lo vedevo, ma lo sentivo... avvertivo il suo campo, l'energia compatta che emanava. Doveva essere circa ai piedi del letto, sul pavimento, ma di certo era alto perché il suo campo riempiva mezza stanza.

Ero confusa, sentivo senza visualizzare niente, ma quell'entità aliena, o spirito, come direbbero i più (gli spiriti, queste intelligenze "altre da noi", possono anche essere definiti "alieni a noi" perché non sono umani, né hanno un corpo denso come il nostro) dovette intuire la mia difficoltà perché cercò di rendersi anche visibile e ci riuscì. Probabilmente il dispendio energetico non è da poco, per alcuni di essi, per altri forse meno, ma penso che ci sia una volontà di fondo, almeno spesso, da parte dell'entità - nel senso che è l'entità che desidera essere vista e percepita e fa in modo che un essere umano vi possa riuscire, contando anche sulla sensibilità e recettività della persona umana in questione.

Quando mi apparve, pensai che era simile ad altri che avevo visualizzato altre volte in passato, ma non identico, perché anche "gli spiriti" sono tutti diversi gli uni dagli altri, a volte molto diversi a volte più somiglianti, ma vi è tra essi, come tra noi (forse anzi più tra essi) una grande varietà.

L'entità che visualizzai era uno spirito demonio. Ne aveva tutte le caratteristiche.

Si presentò sotto forme similmente antropomorfe, era snello e longilineo, eretto nel portamento e sarà stato alto almeno 180 cm..... ce ne sono di più piccoli come di più massicci, ripeto, la varietà è enorme.

Non indossava indumenti o almeno così mi è sempre parso. Salvo eccezioni, non mi pare indossino vestiti. Alcuni dicono che non sono nudi, ma hanno una sorta di "tutina attillata". Per me semplicemente non hanno abiti perché non ne hanno nessun bisogno, né a livello energetico, né culturale, diciamo così. Gli abiti sono una cosa umana. Anche se gli Angeli si fanno visualizzare vestiti - ma questo serve a noi umani, è simbolico, penso...gli spiriti non hanno bisogno di vestiario e stoffe varie, tutta questa roba appartiene al mondo materico e alla società umana.

Quindi niente abiti. Nudo, snello, di colore circa grigio-verde. La pelle appariva molto liscia (una volta oltre a visualizzarne uno lo toccai anche: fu come penetrare un qualcosa fatto di particelle, quella che a me pareva pelle era una sorta di energia, vibrava ed era come un fluido vellutato).

Al tatto, sembrano fatti di una sorta di flusso, di fluido di particelle di un qualche tipo. Hanno un volume, occupano uno spazio...hanno penso anche una massa, di conseguenza, non certo pesante come la nostra. Saranno pochi grammi...

La forma della testa di questa entità era davvero tipica. Proporzionalmente più grande della nostra rispetto al resto del corpo (ma anche gli altri erano più lunghi), priva di capelli, dalla forma leggermente allungata.

Si voltò di profilo (raramente fissano negli occhi, per loro evidentemente fissare negli occhi qualcuno ha altri significati oppure veicola un qualche tipo di azione energetica.....fatto sta che quasi mai fissano direttamente. Altre volte mi è parso di notare che guardare frontalmente una persona per loro significhi volontà di attacco energetico, oppure una pregnante richiesta, mentre mostrare il profilo o il volto per tre quarti è un segnale di non aggressione. Io almeno ho inteso così, tanto che a volte se loro mi sono frontali, sono io a girare la testa di profilo ed è la stessa cosa, lo stesso segnale dato e loro lo interpretano come assenza di volontà bellicosa o di situazione estremamente particolare. E' anche poco conveniente dare le spalle completamente o rimanere ostinatamente dietro un'entità che si è voltata. Capire in quale modo è girata un'entità è reso possibile da una visualizzazione sufficientemente dettagliata oppure da una spiccata sensitività ai campi di energia emessi, ma ci vuole esperienza).

Si voltò di profilo (vedevo il suo profilo sinistro) e accennò ad un sorriso. Il suo viso era molto magro, gli zigomi alti. Aveva un aspetto adulto. Non hanno età biologica ma era apparso come "persona adulta e matura", lo si potrebbe paragonare ad un uomo circa sui 40 anni, quindi nel pieno di una maturità attiva.

Le entità come questa hanno occhi grandi, solitamente scuri (ma ne ho visti anche in altre varianti di colore, verdi, castani, rossastri, ocra, violacei, e persino azzurri). Aveva le orecchie, di forma e dimensioni normali, la punta un po' più allungata della nostra, ma non molto. Il naso era molto piccolo.

Persi il contatto dopo pochi istanti e non ricevetti alcun messaggio da quell'essere, né in forma verbale, né per ispirazione o "forma pensiero".

Per precauzione, provai ad impostare un'azione energetica blanda, un esorcismo minore, ma pronunciato con dolcezza, lentamente, che poi non portai a termine poiché non avvertii più la sua presenza e compresi che se ne era andato spontaneamente. Sarà stato solo un osservatore: tutti noi siamo sotto osservazione in realtà, chi più e chi meno. Secondo me è raro che vi sia una persona al mondo che non è mai stata osservata e censita da queste entità. Ho provato a fare un disegno esemplificativo, ma purtroppo non so disegnare e così il disegno è solo vagamente somigliante all'oggetto della mia visualizzazione".



Si chiede di non copiare questo materiale grafico senza autorizzazione. 
Il disegno è stato realizzato nel mese di marzo 2013, a matita su carta comune quadrettata.









Per i... "tempi che verranno", converrà reggere in mano un fucile piuttosto che un ramo di ulivo (riflessioni sulla Domenica delle Palme)

Qui di seguito alcune intuizioni / ispirazioni relativamente alla festa cristiana della Domenica delle Palme appena trascorsa, il 24 marzo 2013.

"In questa domenica la Chiesa ricorda l'ingresso di Gesù a Gerusalemme, acclamato da una folla festante che sventolava rami di piante - palme, ulivi, fiori vari - e stendeva mantelli al passaggio di Cristo. Solo poco tempo dopo, la folla avrebbe mutato il suo grido osannante in un aggressivo urlo di morte.

...

Pioveva anche domenica scorsa, il 24 marzo del 2013, quando sono entrata in una chiesa parrocchiale per la Messa delle ore undici, l'ultima di quella mattinata.


Volevo cantare, per vincere la noia di quella giornata uggiosa, e così mi infilai tra i pochi coristi (non era la Messa principale, quindi il coro si era praticamente dimezzato).

Ad un certo punto della celebrazione iniziai ad avvertire un qualche tipo di ispirazione e presi ad ascoltare quelle intuizioni, anche perché, francamente, non ero troppo interessata a continuare a seguire l'omelia, per quanto il sacerdote fosse entusiasta e facesse del suo meglio per proporre tematiche coinvolgenti (parlava di dinamiche famigliari, deve essere uno che legge molte cose di psicologia e di certo conosce le Scritture, visti i vari riferimenti biblici che faceva al modello culturale ebraico, e poi cristiano, ma anche musulmano e via dicendo, oltre che laico).

Questa ispirazione veniva dal Cielo, cioè dalle dimensioni metafisiche che ci sono superiori in questo Universo "a specchio", multidimensionale.

Mi piacque ritenere per vero che, in quel momento, non solo il mio spirito amico, il mio Angelo, mi stesse parlando, ma che persino Gesù ad un certo punto volle mettermi a parte di un Suo pensiero, che suonava circa così:

"Guarda tutti questi poveri ramoscelli di ulivo recisi. Mi mettono solo malinconia in questo giorno che dovrebbe essere una festa, ma non lo è".

Improvvisamente, e per la prima volta in una domenica di festa, mi guardai attorno come se avessi "nuovi occhi", perché la mia Seconda Vista mi proponeva una visione dell'ambiente sotto luci e sfumature che ineriscono a condizioni spirituali, non soltanto ai corpi materiali.

Per un improvviso aumento di sensitività cominciai ad avvertire l'assurdità del contesto... quei rami di ulivo recisi davano solo tristezza al Signore. E quindi a me.

Gli alberi sono Creature di Dio !!

Inoltre - cosa ancor più deprimente che l'avere strappato quantità di rami a delle povere piante - era, nella Logica dello Spirito, notare come quel simbolo, quel rituale, non trovassi alcuna corrispondenza, o molto poco, nei Cuori e nelle Coscienze delle persone.

Mi era già capitato altre volte in precedenza e accadde ancora: vidi i volti delle persone deformarsi (alcune) oppure trasfigurarsi (altre).

Mi è stato spiegato che significa: quando accade questo fenomeno percettivo, le sembianze fisiche delle persone iniziano a riflettere le condizioni in cui si trova la loro Anima.

E' agghiacciante per me vedere quanto orridi diventano certi volti che, dal punto di vista meramente materico e quindi superficiale, potevano anche apparire imbellettati e ordinati a dovere. Si deformano come fossero fatti di cera che si scioglie per un grande calore. I lineamenti dei volti diventano grotteschi come delle maschere. Alcuni si gonfiano in maniera disarmonica, come fossero tumefatti. Altri smagriscono al punto da diventare scarni come la faccia di una mummia.

E gli occhi...gli occhi sono inguardabili, come se collassassero dentro le orbite o diventassero tutti scuri, non solo nella pupilla o nell'iride ma anche nella bianca sclera.

Almeno cinque o sei delle persone presenti in chiesa in quel momento divennero più o meno grottesche, imbruttite e deformate in varia maniera.
Fui vagamente dispiaciuta anche di notare che oltre la metà di esse non era più molto giovane... quindi si presume che abbia ancora solo pochi anni da vivere...e la sua Anima è così miserevole ora che manca poco alla morte del corpo...

Ma non tutte le persone assumevano tratti informi. Al contrario, altre tra esse si trasfiguravano. Quelle sono le Anime "in Grazia di Dio", le persone che davvero cercano di vivere la fede in modo limpido, coerente, impegnato. Le persone che hanno un cuore davvero onesto.

Un papà stava pettinando con le dita della mano i capelli della sua piccola bambina, per farla stare tranquilla e paziente fino alla fine della celebrazione. Quell'Anima dovette sentirsi osservata perché l'uomo, direi vicino alla quarantina, alzò la testa e mi guardò istintivamente, e il suo viso era luminoso, di una bellezza serena, limpida e pacifica.

La bambina si anche calmata e si lasciava accarezzare i capelli. La mamma stava seduta e ascoltava. Quella famiglia era bellissima.

Anche i quattro coristi avevano volti luminosi, come se emanassero una luce endogena circa dorata che ne trasfigurava i tratti annullando i segni dell'età ed eventuali difetti o asimmetrie anatomiche.

Vedere quei volti "di luce", vedere quelle persone "in santità" mi dava speranza e conforto.

Poi questa mia percezione, durata pochi minuti, ebbe fine e io tornai a guardare con vaga tristezza i rami tagliati degli ulivi.

Non penso sia un caso che le persone che mi erano apparse "deformate nei lineamenti" erano per lo più quelle che si erano curate di prendere i rami più folti e lunghi.

Peccato che tagliare delle povere piante e prenderne i rami più belli non serva a render pulito un cuore umano, linda un'Anima, elevata una Coscienza.

La Messa finì e io rimasi seduta ad aspettare che il flusso di persone varcasse la soglia ed uscisse sul sagrato.

Un'altra cosa desolante, e davvero "poco cristiana", è quella di affrettarsi ad uscire dalla chiesa quando ancora il coro sta intonando i canti di congedo, spesso a tema mariano.

Mentre la maggior parte delle persone lasciava l'edificio e i coristi riponevano partiture e testi, mi soffermai a meditare le parole di uno dei canti: "perdonaci Signore per le volte che abbiamo lasciato il tuo fratello morire da solo".

Per me "fratello" è una gran quantità di creature: esseri umani, ma anche angelici, e poi animali e piante...

Sono Sorella di tutto il Creato...

...,ma pensai soprattutto alle Anime. Quelle Anime belle, quelle Anime rese deformi dalla durezza del cuore. Chi vi può essere di più fratello e sorella, di più "nostro prossimo" di un'Anima?

Siamo Anime, con un corpo fisico. Il nostro prossimo non sono i corpi di chi abbiamo accanto, ma ancor più sono le Anime delle altre persone. Le persone sono Anime, sono Coscienza e molto più di essa, perché l'Anima è anche quando il corpo non è più o quando le funzioni del corpo e le ordinarie facoltà dell'intelletto sono andate perdute o interrotte.

Io ho iniziato un vero percorso...di spiritualità consapevole, di "conversione" solo quando ho potuto raggiungere un certo tipo di consapevolezza riguardo l'Anima immortale e riguardo l'esistenza di altri spiriti (avevo contatti a volte anche frequenti con defunti, angeli e demoni).

Pensai di dover chiedere perdono per questa indifferenza, per questa tiepidezza che persino chi sostiene "di credere" ha nei confronti delle povere Anime...

Se il Signore si rattrista nel vedere i rami recisi dei Suoi alberi, tanto più sarà amareggiato nel vedere come a quei simboli non corrisponde alcun "osanna del cuore".

Quanta indifferenza, e allora guardai a me stessa: come sarebbe apparsa la mia Anima, il mio volto, se avessi avuto moto di guardare anche me stessa così come avevo visto gli altri attorno a me?

Una volta mi capitò questa...questa grazia: ero luminosa, tuttavia nella luce il mio volto appariva teso e stanco.

Io vorrei già avere finito, qui sulla Terra, per poter lasciare il corpo e porre quindi fine all'esperienza terrena e continuarla nelle altre dimensioni. Sono stanca di fisicità. Stanca di essere circondata da persone ottuse, senza percezioni extra sensoriali, ma ancor più senza gentilezza, preoccupate solo delle circostanze economiche, del contingente materiale, o semplicemente preoccupate di alimentare ambizioni personali e stili di vita ego-orientati, inconsapevoli, sordi ai gemiti del pianeta, della natura, degli animali come pure delle altre persone. Ma forse un tempo ero anche io così, perché non conoscevo altro che il mio "io" con tutto quello che, prepotentemente, pretendevo per me stessa.


Pensavo che la chiesa fosse rimasta vuota, dopo che anche l'ultimo dei coristi se ne era uscito da una porta laterale, invece c'erano altre due persone: un uomo anziano che si era tolto il berretto e pregava silenziosamente in un angolo, e una giovane donna che sceglieva un rametto di ulivo.

Recitai sommessamente un'Ave Maria, e poi mi incamminai lentamente verso la porta di uscita. L'uomo anziano uscì quando vide che mi alzavo e la giovane donna, con mia sorpresa, mi rivolse la parola mentre già con la mano destra spingevo la porta per aprirla.

- Non mi piacciono questi rami di ulivo tagliati - disse - ma ne prendo uno per mia mamma, che ci tiene ad avere in casa l'ulivo benedetto -.

Meravigliata, replicai: - A me mettono malinconia, ci ho pensato proprio oggi per la prima volta... penso che a Dio interessi molto di più ... il nostro cuore che il ramo di ulivo -.

(A Dio interessano le Anime, di condurle in salvo nelle dimensioni sottili che chiamiamo Cielo, altrimenti esse cadono in condizioni energetiche tali che diventano appannaggio e preda degli alieni/demoni che le usano per il loro approvvigionamento, e non solo).

A questo punto la donna mi spiegò di come, quella stessa mattina, aveva tenuto il portone della chiesa aperto per un gruppetto di persone anziane e non solo, le quali le erano passate davanti, ingorde di avere i rami di ulivo più folti e belli, senza neppure ringraziarla per il suo piccolo servizio, per la sua cortesia.

E' il cuore che conta, è lo stato dell'Anima, e il Risveglio e l'Elevazione delle Coscienze... non gli oggetti, non i simboli, non i rituali, che sono vuoti se non vi è la ricerca del Santo e del Vero.

Ho salutato e ringraziato la donna e sono tornata a casa a piedi, con l'ombrello aperto sotto una pioggia sottile e fredda. Tutto contribuiva ad aumentare il grigiore di quella domenica...

... avevo trovato un piccolo ramoscello di ulivo che doveva essere caduto dalla mano di qualcuno, era per terra, e l'avevo raccolto. Per portarlo a mia madre, perché in effetti avrebbe fatto piacere pure a lei avere in casa l'ulivo benedetto. E poi la benedizione è una preghiera, quindi è "energeticamente performativa"...

Ad un certo punto della via, mi rifugiai sotto un porticato per ripararmi dalla pioggia. Camminavo reggendo l'ombrello nella mano sinistra e il ramoscello di ulivo nella destra..e proprio alla mia destra c'era un'armeria, aperta un paio di anni fa. Sfilai di fianco alla vetrina di quel negozio che esponeva balestre di precisione, archi sportivi molto costosi e piccoli fucili con mirino (non so che nome abbiano perché non mi sono mai interessata di armi da fuoco, anzi diciamo che non mi piacciono per niente e detesto la caccia).

Mentre passavo accanto alla vetrina dell'armeria, chiusa perché era domenica, il mio Angelo amico mi parlò e disse: - Per i tempi che verranno, converrà che tu abbia in mano uno di quelli piuttosto che un ramoscello di ulivo -.

Ammetto che rimasi piuttosto basita dalle sue parole. Eppure era serio e assertivo. Non scherzava affatto.

Per questo ho deciso di "fare rapporto qui" di queste mia esperienza e riflessioni. I tempi che verranno non saranno pacifici, ma turbolenti. Servirà protezione, dai demoni, sì...ma anche e penso soprattutto "dal nostro prossimo la cui Coscienza non è elevata" e quindi è facilmente preda di energie basse che lo conducono (anzi gli esseri umani stessi ci entrano) in schemi di comportamento nutriti da paura, angoscia, rabbia, violenza e stoltezza.

Poi disse: "Quando vi ho mandato senza borsa, né bisaccia, né sandali, vi è forse mancato qualcosa?". Risposero: "Nulla". Ed egli soggiunse: "Ma ora, chi ha una borsa la prenda, e così una bisaccia; chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una. (Lc 22, 35-37)


Per quanto io non sia certo una che "prende le Scritture alla lettera", anzi cerco di pregare per capirne il simbolismo, in questo caso non la vedrei troppo come una metafora, o meglio, non la vedo soltanto come metafora ma come entrambe le cose: vere armi materiali, e vere armi spirituali.

Le armi spirituali, si sa, sono: la vita in Grazia di Dio, la preghiera, i sacramenti, la Parola di Dio che è "spada dello Spirito".

Le armi materiali...io detesto la violenza, ne ho orrore, ma la difesa personale e dei propri è legittima. E non diciamo che "porgi l'altra guancia" significava "subisci la violenza e il male senza far nulla, passivamente". Non voleva dire questo, ma soltanto di accettare di non poter cambiare tutto e tutti. La frase "porgi l'altra guancia" equivale ad una sorta di "let it be" (poiché non puoi avere la pretesa di cambiare quel che non puoi cambiare, quindi lo devi accettare in qualche modo) e non ad un "subisci e prenditele senza neppure provare a fare qualcosa".

Penso che preferirei allontanarmi da eventuali pericoli che verranno dalle altre persone (basta guardare comunque a certe situazioni che si sono presentate, in parte, in Grecia per farsi un'idea di cosa può capitare in un clima di disperazione e paura collettiva) piuttosto che imbracciare un fucile o una balestra e ferire qualcuno. Ma se ci capitasse di doverci difendere veramente? Possa la preghiera darci Luce in quei momenti...e possano le persone dalle Anime limpide, dalla Mente sveglia, dai Corpi liberi e dalla Coscienza elevata essere con noi quando la tenebra di questa crisi, di queste circostanze socio-economiche, morali e spirituali diventerà assai più fitta".



"Io Amo, Desidero, Cerco, Pratico la PACE. Ma questi non sono tempo di pace, lo sappiamo. Qualcosa di difficile è alle porte. Mi viene in mente il detto latino... si vis pacem, para bellum. Simbolicamente o meno, o entrambe le cose, dipende.".













lunedì 14 gennaio 2013

Sogni "profetici" sui prossimi tempi: secondo sogno

Come nel post precedente a questo, continuiamo ad esporre in forma riassuntiva i sogni che ci sono stati riferiti da una persona (che è sensibile, recettiva, che prega...e che ritiene in cuor suo che tali sogni siano ispirati "dall'Alto"). A voi di valutare secondo coscienza e sensibilità:

Secondo sogno: "Questo sogno l'ho avuto alcuni anni fa. Esso riguarda i tempi futuri ma... DOPO gli eventi che determineranno un grande cambiamento.

Riguardano cioè una nuova fase storica, successiva ad alcuni mutamenti anche incisivi nel presente ordine di cose.

Si tratta di una proiezione "in avanti nel tempo" di almeno quindici anni da ora, se non di più. Nel sogno ci sono io e... beh, mi viene da ridere a dirlo: non sono più una ragazza, sono una donna matura. Non anziana, ma neanche giovane come ora, cioè la differenza di età tra come sono ora e come ho percepito me stessa in questi sogni è palese: nel sogno mi è chiaro che il mio corpo è invecchiato. Per questo dico che secondo me ho potuto "gettare uno sguardo in avanti" di almeno una quindicina d'anni da ora, o forse di più.

So, per cognizione mia interiore durante il sogno, che "gli eventi che hanno determinato un grande cambiamento nel modo di vivere umano e nel Sistema di Cose del mondo", per così dire, sono avvenuti, hanno raggiunto il culmine e poi sono si sono esauriti.

Mi trovo nello stesso territorio dove abito ora, nell'Italia settentrionale. Lo riconosco. Però è cambiato, e sembra di partecipare ad una fase di ricostruzione. Molti edifici sono in stato di abbandono, altri sono danneggiati (da cosa? bombe? terremoto? non lo so dire, tracce dell'esplosione di bombe o di spari però non ne vedo). La natura è diventata più selvaggia in certi punti dove l'erba dei giardini e dei prati, non più curati, è cresciuta disordinatamente.

Le persone cercano di rivalutare il territorio e di restaurare gli edifici danneggiati per poterli nuovamente utilizzare.

C'è la necessità impellente di rendere abitabili le case, e c'è anche una scuola e altri luoghi per raccogliere ed istruire i bambini e i ragazzi. Vedo la scuola nel sogno perché è lì che mi trovo, con un gruppo di ragazzi.

Per me questo dettaglio, della scuola, è un "segno" che questo mio sogno non è "solo un sogno". Infatti ho potuto vedere esattamente dove viene costruita e poi restaurata la scuola. Da sveglia, mi sono recata in quel luogo che ho riconosciuto nel sogno: non c'è nessuna scuola, solo due o tre campi senza niente, solo erba e spighe...

Eppure pochi mesi dopo la mia visita intenzionale al luogo dove nel sogno c'era la scuola, passando in bicicletta per la strada che costeggia quei campi, sono rimasta meravigliata nel notare che qualcuno aveva piantato un grande cartello dove il Comune annuncia che il terreno è stato destinato alla costruzione di una...scuola comprensiva, elementari e medie.

Questo io non lo potevo sapere, e non ne avevo sentito parlare da nessuno. Questo è dunque un segno per me che il mio sogno non è solo fantasia.

La cosa che però più mi ha colpita di questo sogno non è il paesaggio, né l'attività delle persone: è l'energia naturale, della Terra, in cui tutto è immerso.

Cerco di spiegarmi, non è facile: nel sogno ho la netta percezione di essere immersa in un'energia naturale che c'è anche ora, ma nel sogno è molto aumentata.

E' come se l'energia cosmica, e l'energia terrestre quindi, fosse molto aumentata.

Le persone si comportano di conseguenze, e noi tutti godiamo di uno stato di forza, lucidità mentale e recettività ambientale amplificate rispetto a quelle di ora.

Sapete cosa è una scala Bovis? Supponendo di poterla utilizzare per misurare l'energia di una persona o di un ambiente, nel mio sogno tale energia misurabile è almeno triplicata. E lo è per tutti e dovunque.

Da questo derivano forza, salute, lucidità mentale, percezioni ambientali e un senso di entusiasmo, potenza, gioia che è collettivo, non solo individuale.

Molte cose sono andate distrutte, c'è molto lavoro da fare, ma la gente "sta bene per davvero".

In altre parole: grazie ad un cambiamento energetico, le coscienze delle persone che vedo accanto a me nel sogno, e la mia, sono Sveglie.

Anche quelle dei giovanissimi, grazie all'energia a disposizione.

Tutti sono energeticamente puliti, nessuno è bloccato. Nessuno è confuso.

Le persone cantano molto e si muovono molto. Spesso lavorano cantando e i ragazzi fanno molta attività fisica, si spostano a piedi e in bici.

I loro canti sembrano preghiere, sembrano una sorta di lode, talvolta non capisco la loro lingua, penso sia un "canto in lingue", che è una fenomeno mistico, spirituale, non meramente umano e mentale.

E' come se fosse avvenuta una generale "effusione di Spirito Santo" che ha portato ad un Risveglio della Coscienza e quindi di tutte le facoltà libere delle persone.

Si sta benissimo in questo sogno, ci si sente meravigliosamente bene come mai qui ora.

Non so quando si concretizzerà una tale situazione... comprendo che molte cose devono avvenire prima, e che ci sarà anche sofferenza, ma quelli che vivranno avranno poi consolazione modo di vivere una vita in una nuova pienezza.


mercoledì 2 gennaio 2013

La benedizione non è una superstizione, è una preghiera. Ci siamo dimenticati antiche tradizioni che avevano uno scopo e le persone una volta erano meno istruite, ma forse Sentivano di più...

Un tempo si usava chiedere al sacerdote di visitare le abitazioni e benedirle. Venivano benedette le famiglie, i bambini, i vecchi, gli animali della stalla, dell'aia e della casa. Venivano benedetti i campi e gli orti e i frutteti, i carri e poi le automobili, e il lavoro degli uomini.

Perché si faceva questo, e in certi luoghi o presso certe famiglie, si usa ancora chiamare un sacerdote per impartire queste benedizioni?

Per superstizione o auspicio? Per scaramanzia?

Agli occhi dei ciechi materialisti, dei cultori del raziocinio nemico tanto della Fede quanto della Ragione, tutto ciò appare privo di senso. Inutile.

Invece agli occhi di chi Ragiona, Crede e Sente, la benedizione è non solo utile, ma in certi casi proprio necessaria.

La benedizione non è una superstizione e non è una magia. E' una preghiera. Si prega Dio di bene-dire, cioè di bene-fare (di fare il bene e allontanare il male) alle persone, ai luoghi, al lavoro, alle bestie, alla terra...

Si prega Dio di "guardare con benevolenza" a quanto viene indicato e benedirlo, cioè beneficarlo.

Per questo alla benedizione va risposto "amen". Per questo alla benedizione deve corrispondere la volontà di accogliere il bene nella propria vita, il bene autentico, cioè di accogliere la Grazia.

Per accogliere il bene è necessario volerlo e orientarsi ad esso, rinunciando a quello che in coscienza sentiamo essere disonesto, illusorio, effimero, malevolo. Per accogliere la benedizione è necessario "pulire il cuore". La Grazia non può avere effetto in un cuore indurito al bene, pieno di sentimenti di rancore, vendetta e pregiudizio.

Gli eventi di bene si verificano nella nostra vita ma per accoglierli e viverli è necessario amare e ripulire il cuore.

La benedizione è una preghiera e noi la vogliamo e diciamo "amen" ma poi quello che accade: eventi, cioè fatti concreti, come pure ispirazioni, pensieri, idee, proposte, incontri, e anche prove e sofferenza, va vissuto "in stato di Grazia", "a cuore limpido".

La benedizione eleva le energie delle persone, dei luoghi, mette in fuga parassiti energetici e aiuta anche gli animali a rimanere integri.

Anche se non vi sentite di riuscire a credere fortemente, e dubitate ancora, anche se non vi riesce di pregare in modo ardente, e vi sentite aridi, anche se non riuscite ancora a rinunciare a tutto quello che la vostra coscienza - o chi più saggio di voi - o la vostra dottrina - vi dice essere "non buono", "non santo", chiedete la benedizione.

La benedizione può anche aiutare a "sigillare un proposito di bene" e trasformarlo col tempo in scelte ed azioni concrete.

Dio bene-dice, cioè bene-fa.

Possa dunque lo Spirito illuminarci e la Sua Pace abitarci in cuore ogni giorno della nostra esperienza ora e qui. Amen.

Obbedienti al mandato di Cristo, i pastori devono considerare come uno dei compiti principali della loro azione pastorale la cura di visitare le famiglie per recar loro l'annunzio della pace di Cristo, che raccomandò ai suoi discepoli «In qualunque casa entriate, prima dite Pace a questa casa» (Lc 10, 5).

Poiché il rito della benedizione annuale di una famiglia nella sua casa riguarda direttamente la famiglia stessa, esso richiede la presenza dei suoi membri.

Molti animali, per disposizione della stessa provvidenza del Creatore, partecipano in qualche modo alla vita degli uomini, perché prestano loro aiuto nel lavoro o somministrano il cibo o servono di sollievo. Nulla quindi impedisce che in determinate occasioni, per es. nella festa di un santo, si conservi la consuetudine di invocare su di essi la benedizione di Dio.

Nel disegno di Dio Creatore, anche gli animali che popolano il cielo, la terra e il mare, partecipano alla vicenda umana. La provvidenza che abbraccia tutta la scala degli esseri viventi, si avvale di questi preziosi e fedeli amici dell'uomo e della loro immagine per significare i doni della salvezza. 

Per lodare il Signore e invocare la sua benedizione anche in altre situazioni della vita che non sono espressamente indicate nei riti precedenti (come per esempio una riunione dei membri di una famiglia, oppure un'incontro per celebrare un particolare avvenimento. In date circostanze (fuori dalla Messa) si usa anche benedire il cibo e le bevande.

(cfr. http://www.liturgia.maranatha.it/Benedizionale/) 

Le benedizioni solitamente dovrebbero essere impartite da un sacerdote, ma se il sacerdote non c'è, anche un laico preparato può benedire, come pure i coniugi dovrebbero invocare l'uno sull'altra la benedizione del Cielo, e i genitori invocarla sui figli, e i nonni sui nipoti e viceversa, cioè la benedizione dovrebbe circolare tra i membri di una famiglia, di una comunità (formata da famiglie), tra gli amici ecc. Alla benedizione corrisponde una reale volontà di bene e di fare il bene, cioè di amare gli altri, il Creato tutto, su e su fino al Creatore.

Opposta alla benedizione è la maledizione. E' la volontà malevola verso qualcuno che può in certi casi tradursi in azioni volte a danneggiare qualcuno o qualcosa. Ma la maledizione è anche la condizione di chi non vive l'Amore di Dio, di chi non corrisponde all'Amore di Dio e non vive la sua esistenza secondo l'Amore e secondo il ruolo che Dio-Amore gli ha destinato nella scala "degli Esseri e delle Cose che sono".

Il Signore ti benedica
e ti custodisca.
Mostri a te la Sua faccia
e abbia di te Misericordia.
Volga a te il Suo sguardo
e ti dia Pace.
Il Signore ti Benedica.


Questa è la pergamena originale
della benedizione di San Francesco,
custodita ad Assisi
nella Basilica Inferiore,
nella parte bassa della pergamena,
notiamo il grande Tau, con il quale
San Francesco era solito firmare
le sue lettere.