giovedì 31 ottobre 2013

Esperienza di percezione della presenza di un defunto, Anima.

Esperienza di "Francesca"...

"La sera dello scorso martedì (29 ottobre 2013, NdA) ero rincasata un po' tardi perché mi ero trattenuta a parlare con un mio amico nella sua automobile, parcheggiata sotto casa mia, dopo essere tornati da una serata trascorsa con altri amici e amiche.

Entrata in nella mia camera, la sola cosa che avevo in mente di fare era spogliarmi, infilarmi il pigiama e andarmene a dormire.
Mentre mi levavo gli stivali, i calzini e la felpa che indossavo udii il gatto di casa miagolare in modo un po' insolito. Miagolava con un tono alto, come se chiamasse, e non lo fa con me, lo fa con gli sconosciuti. E' un gatto che vocalizza molto. Ancora mezza vestita andai in salotto a vedere cosa aveva il micio da miagolare in quel modo. Stava guardando fissamente qualcosa, guardava verso un punto davanti a sé, un po' più in alto, e ogni tanto emetteva quel miagolio di richiamo. Sentendomi arrivare, si girò per un attimo, ma poi riprese a cercare con lo sguardo qualcosa che io non vedevo, che lui evidentemente riusciva a scorgere.

- Che c'è, micione? Hai fame? -.  Stavo per andare ad aprire il cassetto nella dispensa dove teniamo le crocchettine del gatto, quando il mio piccolo felino dal bel pelo grigio e bianco spiccò un balzo verso quel "qualcosa" che fissava intensamente con lo sguardo e chiamava e poi si mise a correre vero la mia camera, saltando sopra la cassettiera e accoccolandosi lì, come spesso fanno i gatti quando si mettono in attesa.

Lo seguii e notai che continuava a fissare qualcosa che pareva trovarsi, seguendo lo sguardo del micio, a qualche decina di centimetri dal soffitto, poco più in basso del lampadario il quale emette una luce non troppo intensa, perché l'ho regolata così, pertanto la si può guardare senza averne fastidio agli occhi. E così vidi anche io qualcosa, finalmente. Era una sagoma grigiastra, come se fosse fatta di una specie di fumo compatto, coloro grigio chiaro. Più che una nuvoletta di fumo, pareva qualcosa di più denso, soprattutto non si disperdeva nell'aria come farebbe il fumo, nel senso che manteneva un qualche tipo di "massa" sebbene la sua sagoma fosse a malapena abbozzata. Quando lo guardai parve sentirsi osservato, nel senso che pochi secondo dopo che lo stavo guardando iniziò a muoversi abbastanza lentamente e notai che aveva una forma antropomorfa, grigiastra, ma antropomorfa. Pareva persino consapevole del fatto che potevo vederlo e che lo stavo osservando.

La sagoma grigia fluttuò verso il gatto che se ne stava ancora accoccolato sopra la cassettiera.
Vidi il micio interessarsene, era curioso e non ne aveva paura. Io invece sì, che avevo paura, non volevo che quella...cosa, anzi, quella entità, chiunque essa fosse, si avvicinasse al gatto, si avvicinasse a me, non volevo che entrasse in camera mia ma lo aveva appena fatto senza farsi apparentemente alcuno scrupolo. Notai che il gatto provava curiosità e senso di piacere alla vicinanza di quell'entità, la quale, a dire il vero, non pareva ostile e anzi sembrava provare simpatia per il micio. Ma era troppo per me: muovendomi più rapidamente possibile per come me lo permette il mio corpo fisico, raggiunsi la cassettiera, afferrai il gatto, lo presi tra le braccia e, nonostante un paio di miagolii di protesta, lo portai velocemente nel corridoio di ingresso, lasciandolo lì e chiudendo alle mie spalle la porta della camera.

"Quell'entità grigiastra sarà uno spirito demonio" pensavo "e non ci si può fidare del suo atteggiamento apparentemente non ostile, perciò ora provvedo al caso...".

Non è la prima volta, devo dire, che visualizzo entità di un qualche tipo - saltuari visitatori a volte serali, a volte notturni, a volte anche in piena luce del giorno, dipende dal tipo di entità e da altre cose ancora... e tendo a cercare di allontanarli, tutti, sempre. A volte non distinguo bene, alcuni li visualizzo nitidamente, nei dettagli, come fossero persone in carne ed ossa sebbeme spesso molto diverse da un essere umano. Altre volte tutto ciò che mi arriva di esse è una sagoma vaga, o persino la sola percezione di una presenza, per quanto forte possa essere tale percezione.

Così presi una piccola bottiglietta, tipo una boccettina, che contiene dell'acqua benedetta e iniziai a spargerne poche gocce in camera mia e in salotto recitando a voce bassa una breve preghiera di liberazione. Fatto questo, sperando bastasse, espressi la mia preghiera personale, il mio personale intento a parole mie e dissi, a voce più alta: - Non gradisco questo genere di visite, specie a quest'ora che è quasi notte, e senza che tu mi abbia detto chi sei e che cosa vuoi... -. Ero piuttosto inquieta.

Ad un certo punto lo vidi di nuovo, era andato in salotto e per un istante mi sembrò che mi stesse guardando e che avesse fatto un cenno, come per dire "sì". Poi se ne andò, si avvicinò alla finestra e, benché essa fosse chiusa, parve come "sciogliersi attraverso di essa" (è difficile da descrivere ma è così, come se queste entità potessero oltrepassare alcune barriere, non so bene quali, ma passò in tale modo attraverso i vetri della finestra e uscì).

Attesi un paio di minuti in salotto finché in cuor mio mi sentii tranquilla, come per intuizione che non sarebbe tornato. Allora andai a recuperare il gatto che, già disinteressato alla faccenda, gironzolava per il corridoio per i fatti suoi. Ai gatti questo genere di cose non interessa e infatti, quando lo riportai in camera mia, neppure cercò l'entità nel punto del soffitto dove l'avevamo visualizzata. Ai gatti interessa qualcosa solo finché lo vedono muoversi innanzi a loro, e se ne incuriosiscono per poco tempo, poi il loro pensiero torna alle crocchettine, ai giochi, alla cuccetta calda e alle carezze.

Mi misi seduta sul letto, tenendo il micio sulle ginocchia, accarezzandolo e nel frattempo pensavo all'accaduto. Non era durato molto, ma non potevo ignorarle e fingere indifferenza, raccontando a me stessa che era tutta immaginazione e liquidando così l'avvenimento. Come se fosse l'unico! Mi è già successo di avere questo genere di percezioni, con una gamma piuttosto ampia di varianti riguardanti l'intensità e la lucidità della percezione, la visualizzazione di una o più entità, il loro tipo, i dettagli, la durata dell'esperienza.

Ad un certo punto, mentre ancora carezzavo il felino, gesto che trovo personalmente rilassante, quasi ansiolitico, avvertii una presenza famigliare accanto a me, uno spirito che conosco, la mia guida, il mio angelo custode, che era arrivato penso proprio allo scopo di darmi delucidazioni su quanto era appena capitato.

- Mi è concesso saperlo? - chiesi. Subito mi arrivò un'ispirazione netta e precisa in risposta, concettuale più che verbale, ma potrei trasporla in queste parole: - Sì e non devi avere timore: si è trattato dello spirito di un defunto, una povera Anima incondizioni di tormento, ma non un demonio -.

La presenza angelica e l'ispirazione ricevuta mi infusero rassicurazione e forza spirituale.

- Ah, beh, meno male... - dissi - allora senz'altro pregherò per questa povera Anima ... anche se poteva manifestarsi in modo un po' meno... inquietante... ma pregherò... -.

Dopo che ebbi risposto affermando la mia decisione, il mio angelo mi lasciò e io rimasi sola e tranquilla, ascoltando il lieve rumore del vento nella notte ormai iniziata e quello sommesso e vibrante delle fusa del gatto ancora sulle mie ginocchia.

Pochi minuti dopo, ormai completamente rassicurata, mi prese il sonno, perciò lasciai andare il gatto, infilai il pigiama (infatti ero praticamente ancora vestita perché l'arrivo di quell'Anima aveva interrotto le mie ordinarie abitudini serali) e mi coricai. Non me la sentivo di mettermi a pregare subito e rimandai, addormentandomi penso in poco tempo.

Non pregai, a dire il vero, neppure il giorno dopo perché il lavoro non me ne lasciò il tempo o più che altro l'energia e la voglia. Certe cose me le dovrei praticamente imporre, a volte non è facile conciliare la normale routine (lavoro, casa, amici, tempo libero giustamente meritato...) con le faccende spirituali che mi è dato di poter gestire, in qualche modo, ma che richiedono uno spazio privato, di solitudine, concentrazione, calma interiore e non sempre è facile ritagliarsi questo spazio, specialmente se si hanno impegni ordinari e terreni da portare avanti (io non sono una suora, non sono una eremita, non sono neanche una che ha molto tempo libero e già stare qui a descrivere questa mia esperienza me ne ha preso non poco...).

Pregai la sera del secondo giorno dopo l'incontro fugace con quell'entità. Pregai usando il rosario, l'intenzione e la visualizzazione creativa.

Quando compresi e avvertii che la preghiera, l'energia, era stata utile a quello spirito, a migliorarne le condizioni, a dargli luce e forza per elevarsi e continuare "il suo viaggio", riuscii a sintonizzarmi su di esso a distanza (un po' come un'antenna che capta un segnale più o meno remoto) e compresi che era un poco più sollevato, meno angosciato. Si giustificò persino per il suo comportamento di due sere prima, dicendo di avermi "a lungo cercata" senza riuscire a manifestarsi e questo spiegava la sua irruenza e anche il tentativo di coinvolgere il gatto, perché io potessi capire che c'era.

Non mi meraviglia che cercasse di ottenere una reazione dal gatto, in quanto i gatti, e così altri animali e talvolta anche persone molto anziane oppure i bambini ancora piccoli, sono più recettivi degli adulti nei confronti di questo genere di cose, salvo eccezioni.

"L'unica cosa che volevo da te è il tuo aiuto per andare di là".

Compresi che si riferiva al salto dimensionale, poiché le entità dei defunti a volte "rimangono bloccate sulla Terra", rimangono in questa nostra dimensione densa per un po'. Non è che siano "vaganti" (non si sono persi, sanno dove si trovano e non si muovono a casaccio), semplicemente non riescono o non è il loro momento per staccarsi completamente dalla Terra e dalle cose della Terra, come pure, in certi casi, da alcune persone.

Si dice di queste Anime che "vivono una parte del loro purgatorio sulla Terra". Alcuni pensano che non ci siano, che non esistano, che siano tutti meschini trucchetti dei demoni, ma non è così. Sulla Terra ci sono molti spiriti, tra cui i demoni, ma ci sono anche queste Anime in attesa di elevazione e di andare nelle dimensioni che sono soltanto spirituali, quelle che la tradizione chiama purgatorio, o quelle più elevate, fino "al Cielo", luogo di pace, di gioia, di consapevolezza piena. Ma io non intendo ora scrivere un trattato sulla tipologia anche molto vasta di queste Anime e sui luoghi, dalla tipologia altrettanto variegata, cui esse sono destinate o che esse attraversano nel loro lungo viaggio di conoscenza e di maggiore apprendimento dell'amore...

...posso solo dire che, siate o meno in grado di percepirle o visualizzarle (con il dovuto discernimento degli spiriti ogni volta), queste povere Anime, come pure quelle, e sono moltissime, che si trovano nelle dimensioni di passaggio tra la nostra e quelle più elevate, gradiscono molto la preghiera, l'aiuto spirituale, energetico, il suffragio, come la tradizione suole chiamarlo.

Perciò pregate e non pensate mai che "la morte fisica pone fine a tutto", no per niente, essa pone fine solo a questo nostro corpo mortale, ma è per l'anima l'inizio di una seria di nuove esperienze, in questa dimensione e poi in altre...".

(Francesca, esperienza del 29.10.2013 h. 23:45 circa).