martedì 14 agosto 2012

Esperienza ESP riguardante l'Anima di una defunta: Ari dai capelli rossi

Le righe che seguono descrivono un'esperienza di sintonizzazione su un'Anima di una giovane donna defunta, detta Ari "La Rossa" per via del suo colore di capelli.


Avevo incontrato Ari detta La Rossa un pomeriggio d'inverno, saranno quattro o cinque anni fa. Faceva piuttosto freddo quel giorno e aveva nevicato. Lei non aveva né berretto, né sciarpa né guanti e se ne stava lì ad aspettare l'autobus, come me, battendo i denti per il freddo.

Di certo le corse dei mezzi pubblici dovevano essere tutte in ritardo quella mattina e la neve, caduta di recente, era accumulata ai margini della strada dove diventava fanghiglia.

I capelli di Ari, rossi come erano, parevano l'unica nota di colore in quella giornata invernale grigiastra e sporca.

Sarà che io pure li ho rossi, ma non così rossi, sarà che io per prima desideravo compagnia e un antidoto alla noia di quell'attesa... fatto sta che mi avvicinai a quella ragazza e provai a scambiare qualche parola, cose banali, il freddo della stagione, il ritardo dell'autobus...

Lei era cordiale, le andava di chiacchierare e mi disse appunto di chiamarsi Ari - diminutivo di Arianna -, tuttavia mi accorsi che doveva essere un poco "sbandata". Pareva assonnata e stringeva in una mano un enorme pacchetto di patatine fritte che mi avrebbero fatto venire la nausea solo al pensiero di assaggiarle. Temevo me ne volesse offrire qualcuna, invece no per fortuna, e non ne mangiò neppure lei.

Quando l'autobus arrivò, salimmo entrambe sul mezzo e francamente speravo che la nostra conversazione potessi considerarsi finita. Invece Ari volle continuare a parlare con me anche in autobus, e si sedette proprio dietro di  me, così io, per non darle le spalle, dovetti sedermi di traverso, con tutto che non ho mai apprezzato neppure il mio profilo.

Più parlava e più mi pareva che, per quanto cordiale, quella Ari fosse un tantino sconclusionata. La pelle delle sue mani era rovinata dal freddo pungente e anche le labbra erano screpolate, ma a lei pareva non importare.

Mi disse che la sua vita era uno schifo, e che stava con l'uomo sbagliato. 

Non replicai e dissi solo che le auguravo di riuscire a cambiare in qualche modo la sua situazione. In realtà, non avevo idea di come vivesse.

Ogni tanto perdeva il filo del discorso e io non la esortavo a ritrovarlo. Ascoltavo e basta e penso proprio che non mi fosse richiesto di più, ne ci fossero diverse aspettative su di me da parte di quella giovane donna trasandata ma non troppo, e con i capelli lunghi, di un rosso strepitoso.

Non so poi come venne fuori che lei mi chiese se io credessi in Dio, o qualcosa del genere...forse aveva visto un piccolo rosario da dieci grandi che tenevo appeso tipo portachiavi alla cerniera della mia borsa. 

Le risposi che avevo tutti i motivi, razionali e sensitivi, per ritenere di dovermi relazionare ogni giorno con Dio, o come voleva chiamarlo lei.

Allora mi chiese di pregare brevemente con lei e io, senza badare alle poche altre persone presenti nel mezzo, acconsentii e recitammo a bassa voce, tra di noi, un'Ave Maria o forse più di una.

Ari mi prese le mani e sentii quanto fossero fredde. Intuendo che doveva comunque essere "un poco persa" almeno in quel periodo, la esortai, una volta scesa dal bus, ad entrare in un bar e bere qualcosa di caldo; le infilai nel palmo di una mano alcune monete (tre o quattro euro per un tè caldo in un bar potevano essere sufficienti, almeno lo erano nella mia città quattro anni fa!) e quando l'autobus fu nei pressi della mia fermata, decisi, in uno slancio di inatteso affetto, di regalarle anche i miei guanti di pile.

Lei mi ringraziò impetuosamente, il che mi meravigliò perché per un attimo parve poter uscire dal torpore del quale pareva essere preda. Scesi dal bus e mi voltai, notando che mi stava guardando lei pure, dal finestrino.

Me ne tornai a casa tenendo le mani in tasca, ma poi le faccende della mia vita quotidiana mi assorbirono al punto che, poche ore dopo, Ari "La Rossa" era già un ricordo.

Non pensai più a lei per diverso tempo, né ebbi modo di rivederla alla fermata del bus o altrove in città.

Sono passati penso oltre quattro anni da allora, roba da non credere, il tempo vola davvero...

Alcuni giorni fa, tuttavia, c'è stata una bizzarra coincidenza. Un'amica, volontaria in un'associazione che si occupa di offrire aiuto a barboni, tossicodipendenti e persone "che vivono per la strada", rispose ad una telefonata sul suo cellulare proprio mentre si trovava in casa mia, e si mise a parlare con un suo amico dell'associazione. Lui le stava dando la notizia del ritrovamento del corpo senza vita di una donna dai capelli rossi, conosciuta dai volontari di quell'associazione.

Lì per lì cercai di non interessarmi alla notizia, non mi riguardava, ma quando pronunciarono il nome Arianna, e dissero per la seconda volta che aveva i capelli rossi, iniziai a pensare che fosse la stessa donna con cui avevo parlato in autobus, con cui avevo pregato, e alla quale avevo infine donato poche monete e i miei guanti.

Interrogai la mia amica prima che se ne andasse da casa mia, descrivendole, per come la ricordavo, la ragazza da me incontrata alcuni anni prima. Entrambe giungemmo alla conclusione che fosse la stessa donna.

Non so esattamente di cosa sia morta, probabilmente di un'overdose, o forse si è tolta la vita.

- Ti ha detto il tuo amico di che è morta? - avevo chiesto.

- Della vita di strada e di disperazione - rispose lei. 

Così si muore quando non si trova una via di uscita, di riscatto sociale, un lavoro o le persone giuste da frequentare.

Non ne parlai con altre persone, né feci altre domande. Dovevo solo ottenere un buon margine di probabilità che fosse la stessa Ari dai capelli rossi, e l'avevo ottenuto. Non so neppure dove l'abbiano sepolta.

Alcune sere dopo decisi però di non archiviare il caso nella mia mente, e di sintonizzarmi su Ari, voglio dire, sulla sua Anima. Non mi aspettavo di Sentire nulla, e anzi devo dire che non è mia abitudine sintonizzarmi e aprire un canale con l'Anima di una persona della cui morte ho semplicemente sentito parlare. 

Nel mio territorio si verificano, come ovunque, diversi decessi nell'arco delle settimane e dei mesi, e io non mi sintonizzo su nessuno di quegli spiriti di persone trapassate. Neanche li conosco...

Ma ho provato con Ari perché ho pensato che, se non ero riuscita ad aiutarla concretamente quel giorno d'inverno (monetine e guanti a parte, ma di più non avrei potuto comunque fare per lei) avrei almeno potuto cercare di offrirle preghiere ed energia per elevarsi, nel caso fosse stata aiutabile, nel caso fosse stata alla mia portata, accessibile alla mia sensitività, nel caso ci fosse per lei una via aperta per il Cielo.

Non avrei scritto tutto questo se il mio tentativo fosse stato vano. 
La sintonizzazione sull'Anima di Ari, su Ari, non mi è pesata e anzi il collegamento, diciamo così, è avvenuto in modo fluido, senza sforzo e senza che io perdessi il contatto dopo pochi istanti, come spesso è invece accaduto in altri miei tentativi (ecco perché mi ero scoraggiata e avevo ritenuto che la mia soglia di sensibilità spirituale, o sensitività, non fosse sufficiente per gestire questo genere di esperienze in autonomia).

Mentre mi concentravo scivolando in una preghiera meditata, sul mio schermo mentale si formò l'immagine di una figura femminile che, staccandosi da un piccolo gruppo di altre persone, veniva verso di me e guardava un po' stupita, come se fosse stata chiamata.

Ebbi un'ispirazione da lei: "cerchi me?"

Risposi: "sì".

E inziai a pregare e più io pregavo più mi pareva che lei si rinvigorisse, come se traesse energia e ritrovasse le forze. Sembrò incoraggiata e contenta di quello che stavo facendo e non mi chiese di smettere. 

Io non le rivolsi la parola di mia iniziativa, non contatto gli spiriti, io prego e basta, visualizzo, raccolgo informazioni, ma non faccio domande. Quasi mai.

Lei parlò ancora, spontaneamente, le sue parole giungevano alla mia coscienza come ispirazioni, ma molto nette, estranee al mio pensiero: non venivano da me.

"Dove è qui?" chiese lei.

"Non lo so. Non so dove sei."

"Mi sembra di stare in mezzo a molta nebbia...avanzo come nella nebbia...ma al tempo stesso mi sento bruciare, eppure qui non c'è fuoco".

Pensai che doveva avere lasciato del tutto il piano di esistenza terreno ed essere in quella condizione/dimensione, accessibile solo ai puri spiriti e non ai corpi mortali, che la tradizione chiama "purgatorio". La sensazione di un fuoco che brucia senza ustionare, che pure non è in forma di fiamme, la sensazione di vagare senza capire dove si sta andando... sembrava un tratto di purgatorio profondo, ma non angosciante. 

L'Anima di Ari non era angosciata, semplicemente non si orientava e non aveva ancora acquisito cognizioni superiori, almeno non molte.

Seguitai a pregare per lei, perché avevo energia e tempo e amore...

La visualizzai nuovamente e vidi che innanzi a lei si diradava una specie di nebbiolina strana e si formava, laddove la nebbia se ne era andata, una sorta di via, di sentiero, e Ari prese a muoversi in avanti su quel sentiero che altro non era se non un tratto libero dal quella strana nebbiolina evanescente.

Vidi anche che, a non molta distanza da Ari, c'erano altri spiriti, tutti Anime: alcune stavano pressoché ferme, come in attesa, altre si cercavano tra loro o comunque rimanevano vicine. Notai anche che quelle tra loro che si accorgevano (non so come facessero) della mia presenza, o meglio, del mio intervento con Ari, si volgevano verso di me, cioè verso la mia prospettiva sull'intero scenario.

Quando scrivo "vidi" intendo dire che è come se un'immagine più o meno nitida si formi sul mio schermo mentale, come se potessi avere una sorta di "seconda vista" proiettata su mondi che non sono il nostro.

Più io pregavo infondendo ad Ari luce ed energia, più lei avanzava e la nebbia davanti a lei si diradava. Inoltre, notai che lei acquisiva anche informazioni sulla sua condizione e sul luogo in cui si trovava, notai cioè che la somministrazione di preghiera cioè di energia spirituale aumentava anche la sua consapevolezza generale.

Inoltre, più io pregavo e più attiravo senza volerlo l'attenzione delle altre Anime, quelle più vicine ad Ari o alle quali lei passava accanto muovendosi .

Spontaneamente, Ari mi parlò di nuovo, come se avesse appena capito qualcosa, un'intuizione sua personale della quale volle mettermi a parte.

"Durante la mia vita neanche avrei potuto dirmi cristiana. Ma è stato grazie alla Madre Tenerissima se ora sono qui".

Compresi che parlava con me e che voleva farmi capire che la sua vita non era stata (a parer suo) conforme agli insegnamenti di Cristo, ma la Madre di Lui l'aveva aiutata in qualche modo, ottenendole di conseguire salvezza e proseguire comunque il suo cammino, seppure in quella forma e in quella dimensione che a quanto pare era necessario attraversasse.

"Oh, Lei ha visto in me del Bene, ha guardato al mio cuore e ci ha visti dei meriti che io non sapevo di avere". Continuò quell'Anima, sempre più entusiasticamente.

Devo dire che è raro per me riuscire a mantenere un contatto così a lungo con uno spirito, ed è raro che quello spirito abbia voglia di raccontarmi di sé e delle sue vicende terrene o ultraterrene. Per questo lo sto scrivendo, perché mi capita raramente.

Dalle parole di quell'Anima compresi che non si trovava sulla Terra, bensì su un piano dimensionale che non è quello fatto di materia densa del quale noi facciamo quotidiana ed indiscutibile esperienza.

(di certo qualcosa di buono lo avrà avuto, per quanto io avessi notato che fosse un poco sbandata, era stata comunque molto gentile con me, e avevamo pregato insieme....).

Non mi meraviglio che abbia avuto Salvezza, dunque. Quando io dico "conseguire Salvezza" intendo dire "scegliere definitivamente di continuare ad esperire, in altre dimensioni, una logica di Amore, di continuare a fare esperienza di Dio".

Delle parole mi sorsero spontanee mentre pregavo nel mio cuore per Ari, sperando di non perdere il contatto con lei. Le pronunciai a voce alta, come fossero per lei e non per me. 

"Per la Misericordia e la Giustizia del Padre hai avuto questo, e per i meriti di Cristo, e per l'opera dello Spirito Santo, e per l'intercessione di Maria e dell'Angelo tuo, dei santi e, forse, di qualcuno sulla Terra che ti voleva bene".

Sì, anche il semplice affetto umano infatti può contribuire a migliorare le condizioni di uno spirito tormentato che lascia la Terra.

Ebbi l'impressione che lo spirito di Ari avesse ascoltato con attenzione quelle parole, ma che non riuscisse a comprenderne appieno il significato,  né penso comunque di riuscirci io. Erano parole ispirate.

Poi, improvvisamente, persi il contatto. Il fatto di parlare mi aveva o distratta o richiesto troppa energia. Continuai tuttavia a pregare e recitai un rosario fino alla fine, fino all'ultimo grano della corona.

Mentre finivo, ebbi l'impressione di potermi sintonizzare nuovamente, ma ero emozionata per l'esperienza vissuta, inoltre avevo udito dei rumori provenire dal piano di sotto e mi ero ricordata di dover dare da mangiare ai gatti... così interruppi io stessa quel tentativo di contatto e chiusi la preghiera e, di conseguenza, il canale che avevo aperto.

Mentre stavo in cucina, intenta ad aprire un paio di scatolette di cibo per gatti, il mio spirito custode mi rimproverò dolcemente: "non chiudere così in fretta questo tipo di canali: non è bene impedire ad un'Anima di parlare ancora".

Aveva ragione lui, era come sbattere il telefono in faccia a qualcuno, e io stessa avrei voluto sapere cosa Ari avesse ancora da dirmi. 

Dopo questo episodio non ho più fatto altri tentativi di sintonizzarmi sull'Anima di Ari detta La Rossa, perché la routine quotidiana non mi ha lasciato molto tempo libero, mi sono distratta di nuovo in cose mondane e non ho molta energia per sintonizzarmi su spiriti che si muovono su altri piani di esistenza. 

Ma semmai ci riproverò.