domenica 8 luglio 2012

Perché in questo blog è stata coniata la parola "percezioni espordinarie"

Percezioni "espordinarie". L'aggettivo non compare nel dizionario della lingua italiana, infatti è un neologismo coniato per questo blog.

E' formato dalla parola ESP (percezioni ESP, cioè extra sensoriali) e dalla parola "ordinarie", in riferimento a quanto avviene "di solito", in un contesto ordinario, normale, quotidiano, non inconsueto.

Lo scopo è quello di portare un messaggio di questo tipo: che possiamo vivere al tempo stesso la quotidianità naturale e quella sovrannaturale (celeste, angelica, divina...) in un contesto di quotidianità non miracolistica, non sensazionalistica, senza misticismi di sorta, o ineffabili stati d'estasi...

In altre parole: gli Angeli, le Anime buone, su su fino a Dio possono essere presenti nella nostra vita, ogni giorno, e così partecipare noi della Loro vita, ed Essi della nostra vita, senza che vi siano attriti, contrasti, scompensi, forti emozioni o chissà che altro.

E' quindi normale vivere la sensitività, la preghiera, la relazione con le dimensioni angeliche e con il divino ogni giorno... non soltanto quando si è in pellegrinaggio, quando si è in chiesa, quando si va alla chiesetta di Foen, quando si va chissà dove o a fare chissà cosa.

E' normale che gli Angeli siano nostri amici.

E' normale che le Anime siano nostre amiche e che noi le aiutiamo a raggiungere la Pace.

E' normale che il Signore parli al nostro cuore e alla nostra mente, ogni giorno.

Con questo non intendo dire che ogni ora deve per forza di cose essere costellata di segni, apparizioni, visualizzazioni, locuzioni interiori e quant'altro.

I segni ci sono, i segni non sono caramelle. Quelli che servono, né uno di più, né uno di meno.

Ma è la relazione che conta, è quella che non deve mai venire meno. La relazione con il Cielo (con la Famiglia Cielo, come la chiamo io). Tale relazione è basata sull'amore, con tutto quello che ne consegue in termini anche di favori, grazie cioè, giustizia, onestà, pace, conforto, confidenza, lottare insieme, impegno, certo... ma anche umorismo e coccole. Proprio come in una famiglia, in una piccola comunità.

La Comunione dei Santi la si vive già qui in terra. La relazione con il Cielo si vive già qui sulla terra, non ha senso aspettare e gettare ogni speranza "nell'al di là" quando sulla terra, hic et nunc, non si sta vivendo l'amore.

Il Paradiso inizia sulla terra, come sulla terra ha inizio l'Inferno. Dipende da cosa il nostro cuore sta scegliendo di vivere ogni giorno (se amiamo e scegliamo di amare e vivere secondo carità e giustizia, oppure no).

Per questo in questo blog si vuole invitare a vivere la relazione con il Cielo positivamente nel quotidiano, ma senza andare a caccia di segni, eventi straordinari, miracoli strabilianti o che altro di sensazionale. Bastano poche luci ogni giorno, che ci tocchino la mente e il cuore, anche una soltanto (in genere se ne ricevono molti di più, e ad una persona recettiva ciò non sfugge).

L'importante è che, qualunque cosa accada, tutti i giorni, ogni momento... anche quando ci sembra che non accada nulla... noi e il Cielo stiamo INSIEME.

"Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me.  Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. [...] .Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato.  In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli.  Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore.  Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.  Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati". (Gv 15, 4-12).



Rimaniamo dunque in una relazione di sovrannaturale Amore col Cielo e i suoi abitanti  (relazione resa possibile dal Cristo di Dio, scelto per ristabilire l'alleanza tra la terra e il Cielo, per aprire lo stargate verso i Cieli, cioè le dimensioni sottili, eccelse, alle Anime elevate).

Il comando è l'Amore: che vi amiate gli uni gli altri, e ciò è resto possibile ed è amplificato all'interno della relazione d'amore con il Cielo.

E questo può e anzi dovrebbe avvenire, in vario modo, ogni giorno, ogni momento del giorno, per quanto banale e ordinario ci sembri... rimaniamo in collegamento con Lassù, rimaniamo "in Amore" e tale Amore sia in noi, con noi, per noi e tra noi.