mercoledì 11 luglio 2012

Potenziare la propria preghiera mediante le energie spirituali della chiesa di Foen

L'impianto architettonico della piccola chiesa di Foen vicino a Feltre, in provincia di Belluno - la seconda del paese, quella sulla collina - permette di convogliare in alcuni punti dell'edificio energie spirituali maggiori di quelle cui probabilmente siamo abituati, a meno che non abitiamo in certe zone di montagna o andiamo a pregare in luoghi sacri dove molte persone pregano con grande fede.

Non potendo sempre recarci in simili luoghi, purtroppo, per assorbire energia, liberarsi dalle scorie o pregare, abbiamo notato che è in parte possibile lavorare anche "a distanza" sintonizzandoci su quei luoghi sacri, densi di fede e di preghiera.

In questo caso, descriviamo come ci è parso a tutti gli effetti possibile fornire energia ad Anime di persone defunte per aiutarle nel loro percorso verso il Cielo (la Gloria, la Gioia, la Pace).

Prendete la cartina (rilievo) della chiesetta di Foen, eccola:

dell'architetto Dario Bonomo


Stampate su un foglio carta normale, bianco, formato A4 (il solito foglio da stampante domestica insomma) questa mappa della chiesetta in cui sono stati evidenziati sorta di cerchi gialli che sarebbero come grandi "punti luce". 

Prendete il foglio così stampato, a colori ovviamente, e quando l'inchiostro è asciutto, appoggiate il foglio su un tavolo, per esempio, la vostra scrivania. Fate in modo di trovarvi in una stanza e in un contesto tranquillo. 

Appoggiate una mano (per me è la destra) con il palmo a contatto con il foglio col rilievo stampato, più precisamente dovrete appoggiare il palmo della vostra mano aperta "circa sopra l'altare maggiore".

Con la mano libera prendete la corona del rosario (io amo usare la corona per pregare... non la uso sempre, ma ogni tanto sì, per tenere il segno delle preghiere e anche perché io ho un bel rapporto con questo tipo di orazione che mi catapulta in uno stato di coscienza vagamente alterato in senso positivo, cioè da farmi diventare più recettiva, e molto calma).

Fate un segno di croce per aprire la preghiera ed esprimete la vostra intenzione, cioè il motivo vostro personale per il quale avete deciso di mettervi a pregare. Può essere per ringraziamento ed espressione di lode (non dovrebbe mancare mai il ringraziamento e la lode) come pure per chiedere qualcosa per voi o per altre persone, meglio se è per gli altri perché allora non c'è egoismo, diciamo così, anche se è lecito domandare aiuto o consiglio o luce anche per sé stessi.

In  questo caso specifico, la preghiera riguarda il voler portare suffragio o aiuto all'Anima di una persona defunta. Vi descrivo come faccio io e come mi trovo bene io, ovviamente ogni persona è a sé quindi poi ognuno, dopo alcuni tentativi, svilupperà il proprio modus operandi personale. Io faccio così:

1. appoggio il rilievo sul tavolo, prendo il rosario con la mano sx, mi siede comodamente alla scrivania e appoggio il palmo della mano dx sul punto luce circa in corrispondenza dell'altare maggiore.

2. segno di croce e intenzione: " Nel Nome del Padre, e del Figlio e dello Spirito Santo, amen. Affido a te, Madre Celeste, l'Anima di (nome del defunto o comunque qualcosa che mi aiuti a sintonizzarmi su quello spirito in particolare)". 

La liberazione e l'elevazione delle Anime avviene tramite Maria SS, Lei aiuta moltissimo queste Anime e per tale motivo io mi rivolgo a Lei, avendo fatto personale e stupenda esperienza, e più volte, del Suo Aiuto e della Sua potente Intercessione.

3. Sempre tenendo il palmo della mano dx appoggiato su quel punto del rilievo, rilassato, senza tensione, inizio a recitare un normale rosario con i misteri del dolore (sono cinque: l'agonia di Gesù nel giardino di Gethsemani, la flagellazione di Gesù, la coronazione di spine di Gesù, la salita sul colle con la croce, la crocifissione e morte di Gesù). Quindi recito il rosario con i cinque misteri del dolore. Non serve che io descriva come si recita un rosario, in giro ci sono molti libri e libretti del rosario e anche su internet, basta cercare, si trovano "le istruzioni per pregare usando il rosario e meditando i misteri". Per esempio si può guardare in questo sito:


4. La cosa importante, mentre si prega, è rimanere sintonizzati sul proprio intento, perché la preghiera non è un bla bla bla, una filastrocca (quella è solo apparenza per chi non Sente e anziché pregare... parla e basta).

Quindi è importante rimanere sintonizzati e concentrati, si può anche usare la visualizzazione o seguire le proprie percezioni spontanee siano esse visive, immagini mentali o del cuore o metapsichiche, intuizioni, melodie...

A volte io non Vedo ma Odo, cioè sento un canto... sì, talvolta quando prego il rosario poi sento dei canti melodiosi di cui a volte intuisco il senso, le parole diciamo, a volte no. Anche una persona che una sera pregò con me (pregammo in casa sua, insieme a suo marito) sentì i "canti lontani" che erano melodie ineffabili per noi, armoniose al massimo, intonato come da bambini, ma non erano bambini, erano spiriti angelici. 

5. Se la preghiera è per un defunto, rimanete col pensiero, il cuore e l'intento sintonizzati su quell'Anima. 

6. Recito uno, due, tre o più rosari (non tutti di fila, a volte anche in giorni diversi, se non ho tempo di pregare per oltre un'ora al giorno) sempre allo stesso modo, sempre per la stessa Anima finché, sintonizzandomi su quello spirito, non percepisco che le sue condizioni sono migliorate, che si sta elevando, che riesce a ricevere energia. O che è arrivato, cioè ha fatto "il salto dimensionale" sganciandosi completamente da ogni rimasuglio terreno, da ogni legame terreno o con persone ancora viventi, luoghi o contesti che lo tenevano come "prigioniero" sulla terra, incapace di imboccare da solo lo "stargate verso il Cielo", il passaggio dimensionale.

Chiudo la preghiera con un segno di croce, ringraziando e lodando, promettendo ulteriore impegno da parte mia se sarà utile e se ho avuto riscontro positivo, cioè che sono nelle condizioni di rendermi disponibile e di poter offrire a quell'Anima, tramite Maria SS. e lo stargate di Foen, qualcosa di valido per il suo percorso.

Ho un amico che invece non usa il rosario ma solo la visualizzazione creativa, cioè non ha bisogno di pronunciare parole perché la sua energia personale gli permette di agire in modo diretto nel mondo spirituale, nelle dimensioni sottili, solo col pensiero creativo e la volontà, l'intento puro sotto forma di visualizzazione mentale, senza dover usare il linguaggio.

Ma è sempre preghiera, come vedete la parola "preghiera" ha un significato vasto. 

Conditio sine qua non perché la nostra preghiera sia almeno parzialmente efficace: la limpidezza del nostro cuore. Non importa se siamo economicamente precari o poveri, se siamo belli o brutti, giovani o vecchi, magri o grassi, colti o con un basso livello di scolarizzazione, affermati socialmente o emarginati, pieni di amici o solitari, importa che il nostro cuore sia limpido, privo di malvagità, di cupidigia, di inganno. 
Importa che viviamo onestamente e che esercitiamo l'amorevolezza, ogni giorno, per tutti e tutti, anche per noi stessi e l'ambiente, gli animali ecc.

Diversamente, se prima non lavoriamo almeno un po' su noi stessi (cosa che comunque si fa, dato che nessuno in questa vita può avere l'ardire di considerarsi "un arrivato nell'Amore") è inutile che ci mettiamo a pregare.

Ci vuole dunque, da parte nostra, la precisa volontà di orientarci al Bene e impegnarci di conseguenza, non dico fino a spremerci come limoni (se non abbiamo la vocazione di certi santi...) ma almeno un po' di impegno nel Bene, sincero impegno, nella nostra vita ci dev'essere. 

Possiamo agire da ipocriti, parlare da ipocriti e riuscire in certi casi a prendere in giro i nostri simili, ma non possiamo prendere in giro le intelligenze spirituali, né "quelle del Cielo", né "quelle dell'Inferno", parlando così per intenderci. 

Vi consiglio di provare a pregare in tale modo con il rilievo della chiesetta di Foen e di non scoraggiarvi se all'inizio vi sembra che non succeda nulla o che non sentite nulla. Non tutti siamo recettivi o particolarmente sensibili, inoltre certe cose vengono con la pratica, abituandoci. Non è facile all'inizio.