domenica 29 aprile 2012

La diga del Vajont "mi stava chiamando"...

Riportiamo il racconto di un'esperienza interiore suggestiva avuta da un'adolescente.

" Avevo diciassette anni quando avvertii il desiderio intenso di vedere dal vero la diga del Vajont. A quell'età non avevo la patente e quindi persuasi i miei genitori ad accompagnarmi in automobile, il che significava fare un viaggio di diverse ore, modificando il tragitto verso la località delle vacanze estive.

Quando arrivai presso la diga, ebbi un'esperienza pazzesca... mi sentii travolgere da un'ondata di energia, era qualcosa che non riesco a descrivere. Tutte le mie facoltà, le mie percezioni extra sensoriali, erano amplificate.

La diga era così imponente, superba, o meglio, solenne. Come un oracolo.

Sentii che era stata lei a chiamarmi lì, per raccontarmi a suo modo della tragedia di cui era stata spettatrice, del rimorso che provava a non avere potuto trattenere l'acqua nell'invaso quando quel pezzo di monte vi cadde dentro.

Fu come andare lì per parlare con la diga, raccogliere le sue mute, brevi confidenze.

Al ritorno, quando mi fu chiesto perché avevo tanto insistito per andare a vedere quella diga, risposi che era stata la diga a chiamarmi. Mi aveva ritenuta degna del suo muto e limpido parlare tra i monti, il che a dire il vero non mi meraviglia più di tanto, poiché di molte altre cose mi hanno ritenuta degna le montagne...".

Essendo stati anche noi nel Vajont, possiamo capire il tipo di esperienza...

Grazie Francy per avere condiviso questo con noi.