venerdì 27 aprile 2012

Una delle poesie più toccanti e più tremende che ho studiato: Der Panther, di Reiner Maria Rilke

Ho frequentato il Liceo Linguistico. Al corso di letteratura tedesca, il professore ci ha proposto uno studio della poesia Der Panther, di Reiner Maria Rilke (1875-1926).

cfr http://it.wikipedia.org/wiki/Rainer_Maria_Rilke

Der Panther

Im Jardin des Plantes, Paris

Sein Blick ist von Vorübergehen der Stäbe
so müd geworden, daß er nichts mehr hält.
Ihm ist, als ob es tausend Stäbe gäbe
und hinter tausend Stäben keine Welt.

Der weiche Gang geschmeidig starker Schritte,
der sich im allerkleinsten Kreise dreht,
ist wie ein Tanz von Kraft um eine Mitte,
in der betäubt ein großer Wille steht.

Nur manchmal schiebt der Vorhang der Pupille
sich lautlos auf—. Dann geht ein Bild hinein,
geht durch der Glieder angespannte Stille—
und hört im Herzen auf zu sein.



Propongo una delle più note traduzioni in lingua inglese di questa poesia (per coloro che, come me, amano assaporare la stessa...caramella - amara in questo caso - in più lingue):

The Panther In the Jardin des Plantes, Paris

His gaze has been so worn by the procession
Of bars that it no longer makes a bond.
Around, a thousand bars seem to be flashing,
And in their flashing show no world beyond.

The lissom steps which round out and re-enter
That tightest circuit of their turning drill
Are like a dance of strength about a center
Wherein there stands benumbed a mighty will.

Only from time to time the pupil's shutter
Will draw apart: an image enters then,
To travel through the tautened body's utter
Stillness—and in the heart end.

 
translation by Walter Arndt

E infine  una versione tradotta in italiano:


La Pantera

Nel Jardin des Plantes, Parigi

Il suo sguardo, divenuto così stanco dalla continua processione delle sbarre,
non sa più vedere.
Ora esistono solo quelle mille sbarre,
e oltre la sua gabbia, nessun mondo.

Il suo passo lento e flessuoso
descrive cerchi sempre più piccoli,
come una forza che danza attorno ad un centro
imprigionando in esso il suo volere.

Solo ogni tanto quello sguardo si solleva
muto - sotto il velo delle pupille.
Ecco allora che un'immagine riesce a penetrarlo,
pervade il suo corpo, che si tende silenzioso,
raggiunge il suo cuore, e lì scompare.

Traduzione di Francesca Fassina

(P.S. Non è consentito usare o pubblicare questa traduzione senza il consenso del traduttore).

Der Panther è una poesia tremenda che, partendo dalla situazione concreta di un povero esemplare di pantera rinchiuso nella gabbia di un giardino zoologico, costretto a girare attorno al perimetro della gabbia, lui, un animale così fiero e forte, prigioniero di mille sbarre, può diventare metafora della condizione di ogni persona che si sente prigioniera di un contesto (esistenziale, relazionale, sociale, famigliare, economico, lavorativo, di pensiero etc...) in cui la sua forza di volontà è fiaccata, la gioia di vivere perduta, gli stimoli esterni irrilevanti. Alla pantera di questa poesia non gli importa più di niente, è diventato apatico, rassegnato, nella sua muta disperazione è chiuso ormai a quanto viene da fuori. E' perso nel suo insight che nessuno conosce, e lentamente, passo dopo passo, in quella prigione che è diventata la sua vita, ci muore, prima muore emotivamente, psicologicamente, poi, si suppone, si lascerà andare. Io ho pianto silenziosamente, a scuola quel giorno, quando il professore ce l'ha data da studiare ed interpretare...